Il progetto mira a recuperare la forza, la coordinazione nella deambulazione, l’allenamento dell’equilibrio e della coordinazione, onde ridurre il numero delle cadute accidentali. Inoltre, gli incontri di educazione sanitaria vogliono invece fornire una corretta informazione su argomenti usuali e tipici dell’età matura da parte di Medici Specialisti, stimolando anche un confronto diretto con la platea per chiarire le errate convinzioni ed indurre un comportamento valido per la salute. I temi discussi ed approfonditi in tale contesto sono:

OSTEOPOROSI, MITI E REALTA’ incontro condotta dall’Endocrinologa e dal Fisiatra per valutare quante errate convinzioni coltiviamo su un argomento così attuale.

ALIMENTAZIONE DELL’ANZIANO incontro condotto dal Dietologo sull’importanza di una buona alimentazione, non necessariamente noioso o monotona, quali cibi preferire e cosa evitare.

COME PREVENIRE LE CADUTE incontro condotto da un Fisiatra ed un Fisioterapista professionista insieme ad una infermiera professionale su cosa bisogna allontanare dal cammino di un anziano per ridurre la probabilità di caduta.

TIROIDE CHE PASSIONE incontro con l’Endocrinologa che presenterà in maniera accessibile a tutti, le patologie della tiroide, oggi frequenti o meglio conosciute.

SCOLIOSI MITI E REALTA’ incontro condotto da un Ortopedico/Fisiatra per illustrare cosa è realmente la scoliosi e cosa sia l’atteggiamento scoliotico, note sull’evoluzione della scoliosi nella terza età al perché gli adolescenti studiano come pitoni attorcigliati o si muovono come elefanti in una cristalleria, cosida abbracciare l’evoluzione della scoliosi lungo tutto l’arco della vita. Infine quali siano gli sport preferibili per quei ragazzi che abbiamo mostrato un atteggiamento scoliotico.

Descrizione del contesto di intervento

Dedicato alle persone agèe, over-70 (anche over 65 se fragili) che negli ultimi 12-24 mesi abbiano mostrato una facilità alla caduta o abbiano rinunciato ad uscire da casa, perchè avvertono insicurezza nel cammino.

La recente condizione di pandemia ha aggravato una grossa criticità della nostra società: c’è poco o alcun tempo da dedicare ai nostri anziani, che perciò vivono una condizione di separazione dalle relazioni sociali ed affettive fino all’isolamento. Questo sviluppa una condizione di depressione che si accompagna al deterioramento motorio, dell’equilibrio e della coordinazione che genera una condizione di insicurezza soprattutto nelle uscite da casa. La mancanza di relazione comporta altresì un deterioramento neurocognitivo.

Buona parte degli anziani è poco abile tecnologicamente, ma soprattutto ha bisogno del “contatto diretto ed interpersonale” con operatori giovani e con i coetanei.

La televisione e gli strumenti digitali sono spesso veicoli di fake news, che allarmano ulteriormente i soggetti, già in preda ad una condizione ansioso-depressiva. Solo il confronto tra coetanei e con operatori specificamente preparati può sciogliere questo meccanismo deleterio.

Creare spazi dove utenti agèe con Fisioterapisti giovani, che si confrontino tra coetanei e con i care giver o altri utenti o familiari accompagnatori. Generare spazi e tempi inter-generazionali significa intraprendere la costruzione di un welfare in cui tutti divengano attori sociali in contesti di fiducia che facilitino l’inclusione. L’attivazione di percorsi di interazione tra diverse generazioni può indirizzarsi verso la costruzione di opportunità di gestione di luoghi, tempi, risorse, problematiche che riguardano la collettività e di cui, attraverso lo sviluppo di progettualità comuni, si può aver cura. Una cura partecipata che nasce dall’attraversare campi di esperienza comuni e condivisi in cui si assumano forme significative di accoglienza, supporto, sostegno e attenzione, in cui le generazioni possano incontrarsi e interagire costruendo stili di vita maggiormente solidali, dando luogo a una rinnovata generatività del divenire comunità che co-abitano spazi di vita.

Cittadinanza attiva: le variazioni demografiche influiscono sulla qualità della vita, sia delle persone anziane, sia delle nuove generazioni che necessitano di attente riflessioni e provvedimenti per fronteggiare nuove sfide di welfare, di comunità e di inclusione. È necessario tracciare rinnovate linee di politica sociale in cui inserire interventi volti a supportare gli anziani e le loro famiglie, a creare dinamiche di prossimità, a favorire la cittadinanza attiva e la partecipazione come modalità di costruzione di comunità. Anche a livello del micro-sociale è possibile realizzare azioni virtuose, volte a comprendere come generare una migliore qualità di vita per tutti.

Attori del progetto

Attività svolta in piccoli gruppi di 5-max 7 persone con limitazioni ortopediche o neurologiche omogenee, guidati da un Fisioterapista.

Per gruppi superiori a 7 persone, subentrerà un secondo Fisioterapista, in appoggio al primo.

Il progetto effettuerà un corso di 10 incontri a cadenza settimanale e 2 incontri mensili di educazione sanitaria, il corso verrà seguito del Endocrinologo responsabile delle attività e da 2 ad un massimo di 3 Fisioterapisti.

Il progetto prevede l’inizio dei corsi nel mese di Maggio con la conclusione prevista per metà del mese di Luglio.

Gli incontri di Educazione Sanitaria verranno realizzati da 2 Medici Specialisti e da Personale Sanitario invitati a trattare i temi indicati nel punto 4 e saranno aperti al pubblico di ogni età. I primi 30 minuti dell’incontro saranno dedicati alla presentazione dell’argomento, i successivi 30 minuti saranno dedicati ad un confronto diretto con la platea. I professionisti che si occuperanno della realizzazione dei laboratori sono ex dipendenti dell’Ospedale San Giovanni di Roma e liberi professionisti. La direttrice responsabile del corso Dott.ssa Adriana Antonaci Ortopedico/Fisiatra, Dott.ssa Assunta Santonati Endocrinologa, Dott Marcello Marcelli Dietologo, Fisioterapisti Dott.ssa Ursula Herting (consulente), Dott.sssa Pamela Masi e Dott Mauro Pacilio (Liberi Professionisti) ed infine un’infermiera professionale Adelaide Miliucci.

Obiettivo generale

  • Promozione dell’attività psico-motoria;
  • Promozione dell’aggregazione e della socializzazione, allo scopo di sconfiggere la solitudine e l’isolamento;
  • Promozione dello scambio e del confronto intergenerazionale;
  • Salvaguardia della memoria storica dell’anziano; Obiettivo Specifico
  • Migliorare l’inserimento sociale e la qualità della vita umana;
  • Stimolare le capacità relazionali tramite il confronto con le nuove generazioni;
  • Fornire all’universo degli anziani un’adeguata risposta sociale ai loro bisogni, espressi o inespressi, stimolandone risorse, idee e autonomie latenti;
  • Contrastare il decadimento cognitivo e motorio mediante interventi animativi atti a stimolare le potenzialità psico-motorie e fisico – sensoriali;

Risultati Attesi

Migliorare la qualità della vita, dei rapporti interpersonali , sociali e per garantire una vita più partecipativa alle persone anziane; di fornire quindi, aiuto fisico, compagnia, sostegno, miglioramento della vita di relazione ed inclusione sociale ed anche di mettere le generazioni a confronto allo scopo di consegnare a quest’ultime valori che si stanno perdendo.

Sperimentate esperienze simili in altre Regioni (Piemonte e Lombardia) hanno rilevato una riduzione annua del 30% dei casi di frattura degli arti inferiori da caduta nella popolazione over 65 che aveva praticato questa attività.

Soprattutto nel confronto con la platea abbiamo rilevato, in precedenti esperienze istituzionali, che per l’alimentazione e per alcune malattie il pubblico coltiva una serie di convinzioni errate, se non dannose.

Attività e Indicatori di risultato

Obiettivo Indicatore

Incrementare le attività di socializzazione, di animazione sociale, di facilitazione dei rapporti interpersonali e intergenerazionali

Sensibilizzazione della popolazione residente sulla presenza degli anziani e sul valore aggiunto da loro apportato alla società

Attivare interventi di assistenza in aggiunta ai servizi garantiti dal walfare

Il n. di interventi di animazione e socializzazione N. attività ricreative e culturali organizzate

Il n. eventi di sensibilizzazione organizzati

Il n. eventi di promozione dell’anziano

Il n. anziani inseriti nelle attività

Destinatari

30 Anziani over 65 – Le famiglie e i nuclei parentali dei destinatari degli interventi, in quanto beneficeranno di una potenziata offerta di servizi, che contribuirà ad alleggerire o rendere più gestibile il carico assistenziale legato al proprio familiare;

Sostenibilità del progetto

L’utenza grazie al finanziamento potrà partecipare alle attività a costo zero nel primo anno, dal secondo anno verranno fatte pagare delle quote d’iscrizione calmierate in base alla presentazione del modello ISEE, creando degli scaglioni che daranno vita a fasce diverse per la quota di partecipazione. Per questo l’associazione IL TULIPANO BIANCO APS e tutti i vari attori che parteciperanno alla realizzazione dei corsi dovranno creare una rete di imprese sostenibili per condividere una parte del proprio know-how ma anche per ricevere e poter disporre di un numero maggiore di idee, suggestioni, informazioni. Tale processo ci aiuterà ad attivare utili collaborazioni e di conseguenza anche allo sviluppo del budget economico per gravare il meno possibile sull’utenza finale. Conoscere altri soggetti che sul territorio hanno competenze diverse aiuta ad attivare processi collaborativi per sperimentare iniziative innovative, realizzare progetti sociali utili alla comunità locale, creare partnership orizzontali oltre a partecipare a bandi pubblici per ottenere risorse economiche per altri progetti.

Creare un gruppo promotore ampio, autorevole e variegato e mettere insieme delle persone con esperienza e cultura diversa tra loro, insieme alle varie realtà del terzo.