Spazi sportivi educativi

#SPAZISPORTIVIEDUCATIVI

DOCUMENTO DI PROGETTO

1. Descrizione e contesto
Il Progetto ha l’obiettivo di offrire esperienze sportive e ludiche, orientate alla multidisciplinarietà, senza finalità agonistiche, in cui ragazzi e adolescenti possano sperimentarsi riappropriandosi, senza pressioni legate al risultato, degli spazi, delle energie, della fisicità, del movimento, negati durante gli anni di pandemia.

L’approccio alle discipline sportive e ai giochi più tradizionali sarà affiancato dalla sperimentazione continua di discipline paralimpiche, in particolar modo il Sitting Volley, disciplina in cui possono cimentarsi alla pari maschi, femmine, normodotati e disabili fisici.
Il ritorno ad uno sport educante, che sappia accompagnare nella crescita, divertire, entusiasmare e sfidare senza concetti selettivi e frustrazioni legate al risultato, si ritiene sia un’azione quantomai necessaria per contrastare il fenomeno del rifiuto dell’attività sportiva e il quasi disperato bisogno di socialità positiva da parte degli adolescenti.
Il territorio di Parma presenta, al pari delle altre province italiane, un crescente fenomeno di disagio giovanile. Le cosiddette “Baby Gang” spesso si coagulano intorno a situazioni di noia, isolamento, emarginazione, trasversali alle condizioni sociali ed economiche.
Il contesto famigliare è spesso assente, la scuola con la DAD ha marcato un cambiamento epocale rispetto al concetto di “gruppo classe”, le occasioni di socialità (dallo sport, alla cultura, al tempo libero) si sono trasformati in momenti di consumo individuale di un servizio. A fianco di iniziative pubbliche di contenimento del fenomeno del disagio giovanile (politiche giovanili, scuola, ordine pubblico, welfare), è necessario mettere in pratica esperienze di ricucitura sociale, di cura e proposta positiva verso il recupero della capacità di “stare insieme” per ben-essere.

2. Ambito e target
Adolescenti, maschi e femmine, dai 13 ai 18 anni, in gruppi di pari età di massimo 20 individui.
Verrà privilegiato l’inserimento di situazioni legate a segnalazioni da parte dell’ente pubblico.
L’attività verrà svolta in impianti sportivi all’aperto e al coperto di proprietà comunale sia grazie ad accordi con i gestori che tramite classiche concessioni orarie. Si tratterà nella maggior parte dei casi di utilizzi onerosi, a tariffa comunale.

3. Modalità e fasi
Fase Estiva
Grazie all’alleanza tra diverse società sportive del territorio, in affiancamento a centri estivi già esistenti verrà proposta questa esperienza a gruppi individuati in base all’età, che raccoglieranno ragazzi e adolescenti grazie alle segnalazioni da parte del Comune o delle società sportive stesse.
Per due volte a settimana ciascun gruppo sarà coinvolto in attività ludico/sportive in cui sperimentare discipline paralimpiche e olimpiche in spazi adeguati e con adeguate attrezzature.
I gruppi saranno guidati da un Laureato in Scienze Motorie e da un Educatore Professionale, che metteranno in campo le necessarie competenze di facilitatori sportivi e di comunità.

Per quanto riguarda la sperimentazione di discipline paralimpiche è previsto il coinvolgimento di atleti disabili quali testimonial.
L’attività sarà gratuita per tutti i partecipanti.

Fase Invernale
Partendo dai partecipanti alla Fase Estiva che intendano proseguire l’esperienza, ed eventualmente integrando le presenze con ulteriori ragazzi e adolescenti, verrà proposta una analoga attività multidisciplinare sportiva e ludica pomeridiana, per due volte a settimana, a gruppi individuati in base all’età.
Particolare attenzione verrà riservata a chi dovesse manifestare la volontà di un maggior impegno sportivo in una particolare disciplina, agevolando l’inserimento mirato e consapevole nelle società sportive del territorio.
I gruppi saranno guidati da un Laureato in Scienze Motorie e da un Educatore Professionale, che metteranno in campo le necessarie competenze di facilitatori sportivi e di comunità.
L’attività sarà gratuita per tutti i partecipanti.

4. Risultati finali
Partire dalla fase estiva trova le sue motivazioni nel venire incontro alle necessità di molte famiglie nel poter contare su luoghi sicuri, stimolanti, positivi e gratuiti a cui poter affidare i figli.
Mettere a disposizione competenze specializzate in attività divertenti e con basso rischio di frustrazione da risultato o senso di inadeguatezza, ci si attende possa ottenere riscontri positivi nei partecipanti, stimolare la socialità e le dinamiche di gruppo, innestare elementi di cultura collettiva e senso civico necessari per formare adulti consapevoli e cittadini responsabili. L’attesa di vedere confermate le presenze, se non addirittura con richieste incrementali, nella fase invernale deriva dalla spinta semplice quanto innovativa della proposta: non si tratta di corsi specifici, non si tratta di sport agonistico, non si tratta di partecipare a campionati o di dover garantire una presenza costante, non ci sono allenatori che sgridano o pretendono. Sotto la guida di personale formato si vogliono creare gruppi alla pari di giovani che si divertono consapevolmente, impegnandosi in attività intrinsecamente educanti.

È probabile che da questi gruppi emergano individui che manifestino la necessità di praticare lo sport con maggior impegno, andando in contro tendenza rispetto al noto fenomeno dell’abbandono sportivo.
L’auspicato successo di questo modello di attività, che non potrà essere tale se non dopo qualche anno di
sperimentazione, dovrà portare ad una seria riflessione del mondo sportivo rispetto al reclutamento in sempre più giovane età, alla precoce specializzazione derivante dalla pratica di una singola disciplina, alla necessità di figure professionali e competenti al fianco dei più giovani.

5. Strumenti di monitoraggio
Verrà somministrato ai partecipanti e alle famiglie un questionario all’inizio e alla fine della fase estiva, e un questionario all’inizio e alla fine della fase invernale, riguardante la percezione dello sport, dello stare in gruppo, dello sperimentare nuove attività e della disabilità.

6. Partner
Polisportiva Gioco Parma ODV
L’associazione Polisportiva Gioco Parma ONLUS nasce nel 1983 all’interno del Centro don Gnocchi di Parma; subito si allarga agli ex allievi del Centro abitanti nella Città e nei dintorni; gestita da disabili, diventa presto una delle Polisportive più importanti d’Italia. Fin dalle origini lo scopo è il benessere psico-fisico delle persone e l’integrazione sociale, mediante la pratica sportiva fatta su misura della persona disabile. Tappa importante e segnale di autonomia e ricchezza progettuale è dal 1990 la sede nell’ex Eridania e il nuovo nome: GIOCO. Il quartiere è coinvolto e le attività si moltiplicano, passando dalle discipline di atletica, tennis da tavolo, nuoto e pallanuoto, a quelle del basket in carrozzina, handbike, hockey in carrozzina elettrica, tiro a segno, acquaticità, senza rinunciare a esperimenti promozionali con la vela e il paracadutismo.
La sede “provvisoria” assegnata dal Comune nel 2004 è attualmente nel Palasport; la Polisportiva è più che mai viva e capace di nuove progettualità, quasi a dispetto delle conclamate difficoltà economiche mondiali. Ha rinvigorito il dialogo con Enti ed Associazioni, proponendosi attivamente in nuove sinergie che guardano avanti, rafforzando la missione originale di coinvolgere le famiglie con persone colpite da nuove forme di disabilità, alle quali è certamente utile la pratica dello sport, nell’accezione sopra indicata.

Le recenti innovazioni sono la canoa e il sitting volley.
L’esperienza di 35 anni si trasforma in mission nelle scuole, dove dal 2010 entra con testimonianze di atleti e giochi in palestra con handbike, wheelchair basket, sitting volley, e con strumenti didattici come video, gadget e libri di propria produzione. L’adeguamento alle nuove leggi ha imposto la nascita della nuova associazione sportiva dilettantistica Giocoparma A.S.D. in stretta collaborazione con la Polisportiva Gioco ODV, con lo scopo di iscriversi e partecipare a gare e campionati con le Federazioni dei vari sport agonistici.


Cooperativa Eidè
Nell’inizio erano già contenuti identità e futuro. La cooperativa sociale Eidé è nata il 25 marzo 1997, giorno in cui la Chiesa ricorda l’annunciazione a Maria della nascita di Gesù da parte dell’angelo. Le ha dato vita la passione educativa di socie e soci fondatori, accomunati dal lavoro nella scuola e nel servizio ecclesiale in parrocchia e in Azione Cattolica.
Ispirazione ed esperienze che volevano diventare professione, progetti, proposta educativa e culturale per tutti, laicamente.
Eidé, declinazione di eídos: in greco, idea. Tante idee, le nostre, da condividere e sperimentare.
Si è scelta la forma della cooperativa sociale, per la sua democrazia interna, per il suo coniugare impresa, bene comune, promozione umana e integrazione sociale. Una cooperativa formata in prevalenza da donne, nata anche grazie ad un’alleanza di genere: il Centro Italiano Femminile ha accolto fin da subito Eidé nella propria sede di piazza Duomo. Si parte dall’esperienza, si persegue l’innovazione, si scommette sull’educazione. Eidé, esperienze innovative di educazione Anno dopo anno, idea dopo idea, nuovo socio dopo nuovo socio. Perché insieme tutto è possibile.

7. Sinergie
Al fine di arricchire l’esperienza offerta agli adolescenti e stimolare le occasioni di socialità e confronto positivo, il progetto si innesterà nella programmazione delle proposte educative e di animazione di comunità organizzate dalla Polisportiva Gioco Parma durante tutta la settimana, all’interno del Centro di Aggregazione Giovanile del Palasport e negli spazi limitrofi, sia durante la fase estiva che in quella invernale.