rendiconto anno finanziario 2020
modello rendiconto anno finanziario 2020
In rapporto alla Rendicontazione dell’importo spettante a “IL TULIPANO BIANCO APS” riferito al
5×1000 per € 212.120,11 ricevuto sul proprio conto corrente in data 29 ottobre 2021.
L’Associazione Il Tulipano Bianco è nata nel 2012 ed ha l’obiettivo di operare in ambito socioassistenziale a favore di minori, adulti, anziani e disabili portatori di svantaggio sociale o psichico.
Scopo principale è perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale, con particolare attenzione alla salvaguardia dei diritti di anziani e disabili e delle categorie più fragili.
Per reperire le risorse necessarie alla sua attività, il Tulipano Bianco si avvale del 5×1000, riscosso attraverso una quota che liberamente ogni cittadino devolve attraverso la propria dichiarazione dei redditi.
L’Associazione Il Tulipano Bianco è fortemente orientata a sviluppare idee e progetti nell’ambito del sociale anche attraverso il vaglio di idee o segnalazioni da parte di soggetti esterni su progetti da seguire.
Inoltre, è presente sul territorio italiano, secondo quanto stabilito nello statuto con delegazioni territoriali associate alla sede nazionale.
L’Associazione svolge la sua attività attraverso volontari, delegati territoriali e diversi professionisti.
L’Associazione è aperta a tutti coloro che interessati alla realizzazione delle finalità istituzionali ne condividano lo spirito e gli ideali.
Progetto “Agriamo” in collaborazione con la Cooperativa Teveriva
Obiettivo principale del progetto è quello di cercare di integrare e diversificare l’offerta dei servizi a favore di persone con ASD e delle loro famiglie nel territorio; costruire un percorso integrato volto a migliorare la qualità della vita di persone con ASD attraverso l’avvio di iniziative di inclusione socio-lavorativa. In questo modo questi ragazzi fragili e portatori di gravi forme di disabilità trovano in AgriAmo una possibilità di rigenerazione psico-socio-fisica. Si tratta di tante piccole cose. Dal leggero movimento all’impegno manuale ed intellettivo, cose che producono nel tempo effetti sorprendenti. È una sorta di risveglio generale dei sensi e delle capacità: anche se sono limitate vengono sollecitate e implementate. Per questo si parla di laboratori potenziati sperimentali. I benefici per i ragazzi con autismo sono grandi. Li chiamiamo laboratori potenziati attivi: non ci fermiamo all’evidenza, andiamo a stimolare quello che non vediamo. Di progetti per la disabilità ce ne sono tanti, ma qui non parliamo soltanto del solito laboratorio, parliamo di impiegare socialmente i ragazzi con autismo ad alto e medio funzionamento, e qualche utente a basso funzionamento, in un progetto operativo in cui non ricevano soltanto nozioni o partecipino a percorsi socio-didattici, ma diventino parte integrante del progetto, cioè lavorino finché si realizzi qualcosa.
Laboratori proposti:
- sessioni di ortoterapia (attività accompagnata di coltivazione di ortaggi, erbe aromatiche e frutti);
- sessioni di apicoltura e trasformazione prodotti (miele, cera d’api, olio aromatico)
Per il percorso terapeutico l’intento è di sviluppare soprattutto delle abilità che saranno utili alla gestione della vita quotidiana.
I laboratori sono previsti 2 giorni alla settimana dalle ore 9 alle 13.
1) Laboratorio di ortoterapia
- possibilità di seguire lo scorrere delle stagioni
- imparare ad aspettare
- riflessioni sui cicli vitali
- stimolazione sensoriale
- possibilità di incanalare l’energia verso attività positive (es. zappare,piantumare, raccogliere la legna, ecc.)
- lavori routine ma vari rispetto al periodo dell’anno
- possibilità di migliorare la motorietà, collaborazione con gli altri.
2) Laboratorio di apicoltura e trasformazione prodotti
- Estrazione dei melari. Le api accumulano il miele prodotto nei melari.
- Stoccaggio dei melari.
- Smielatura.
- Filtraggio.
- Invasettamento e realizzazione dei prodotti a base di miele
- vedere il risultato finale dei sforzi di lavoro
- imparare a conoscere il valore dei prodotti e del denaro
- il momento di integrazione reale tramite l’attività produttiva
Il percorso terapeutici dei ragazzi e delle ragazze vengono valorizzati anche nel contesto di alcuni eventi come ad esempio degli Open Days dedicati, che prevedono l’apertura al pubblico dell’azienda, dove i ragazzi partecipano attivamente sia alle preparazioni dell’evento, sia alle attività durante l’evento, occupandosi delle visite guidate e della vendita dei prodotti. Durante gli Open Days le ragazze ed i ragazzi vengono naturalmente integrati lavorando in team con i volontari (che accorrono numerosi per tali eventi) ed i genitori loro e dei loro compagni. Un ulteriore esempio di attività mirata all’integrazione sociale e alla soddisfazione di un percorso che trova un senso all’interno della fattoria sarà la preparazione dei Cesti di Natale, ovvero un laboratorio di bricolage da svolgere nell’azienda nel periodo invernale, quando diventa spesso difficile fare attività all’aperto, realizzando dei cesti che vengono composti con i prodotti relativi al laboratorio sull’apicoltura, fatti in parte dalle ragazze ed i ragazzi stessi che vedono così un fine concreto ai lavori realizzati durante l’anno.
Progetto Patto di Comunità I Municipio di Roma e NONNAROMA
La difficile situazione sociale in cui si è venuto a trovare il nostro Paese e il mondo intero a causa della diffusione del Covid-19 deve vedere una risposta corale e comunitaria da parte di tutti i protagonisti della vita sociale del territorio.
Sono moltissimi i risvolti, oltre naturalmente quelli sanitari, determinati dalla diffusione del virus e dalle azioni necessariamente intraprese per contrastarlo.
Pensiamo alla grave difficoltà economica di importanti settori della società, come nel caso delle lavoratrici e dei lavoratori precari o irregolari — per citarne solo alcuni, gli addetti del turismo, della ristorazione, dei servizi sociali, dello sport e della cultura. Il gravissimo rischio di una significativa caduta di intere aree della società in uno stato di povertà è ogni giorno più reale. Allo stesso tempo, tutte le aree già fragili come i cittadini migranti, le persone con disabilità, le famiglie monoparentali con figli, le persone senza dimora, quelle con dipendenze, gli anziani soli o non autosufficienti, rischiano di vivere, ognuna a proprio modo, un significativo allentamento delle reti di inclusione e accompagnamento.
Siamo consapevoli che a questa situazione vanno date risposte strutturali e di lungo periodo, volte alla ripresa dell’economia, del lavoro e dello sviluppo, cogliendo però l’occasione per ridisegnare una ripresa più giusta ed equilibrata che non lasci nessuno indietro.
Ma siamo anche consapevoli che è necessario oggi dare risposte emergenziali, di sostegno e di accompagnamento che facciano sentire le persone non abbandonate, che garantiscano la vicinanza indispensabile a fare sì che la reazione a una crisi cosi grande e a noi tutti sconosciuta porti verso una comunità più coesa e non a una divisione tra categorie, all’individuazione di capri espiatori, all’identificazione di nemici, a esplosioni di rabbiediffuse.
La sfida che vogliamo raccogliere, tutti insieme, è cercare di dare una prima risposta collettiva, coordinata, collaborativa, perché nessuno si senta escluso o abbandonato. Per fare questo non bastano da soli i servizi Municipali, il terzo settore, le reti di solidarietà di vicinato, i circoli e le sedi sindacali e religiose. Senza una collaborazione sul campo ognuno di questi segmenti non riuscirà a includere il bisogno di ascolto e accompagnamento che viene dalla cittadinanza.
Crediamo che un assetto complessivo della vita e dell’agire di una comunità a dimensione dei più “deboli” sia un assetto più rispondente alle esigenze di tutti e, quindi, qualitativamente migliore per tutti.
Nessuno si salva da solo. Per questo diamo vita a questo Patto di Comunità, dove ognuno può mettere a disposizione le proprie competenze, i propri progetti, i propri spazi, i propri servizi volontari e professionali per il bene comune.
Le associazioni, i coordinamenti, i comitati formali e informali, le Istituzioni religiose che organizzano risposte e progetti sui bisogni e tutti coloro che a diverso titolo sono impegnati su questo versante, considerano questa azione come l’affermazione dei diritti dei cittadini e il sostegno alla coesione di una comunità.
Il Municipio Roma I Centro, consapevole del ruolo e della funzione che riveste in quanto strumento e organo di governo della comunità, condivide questa visione e approccio culturale e si impegna, a partire dai suoi servizi e dal segretariato sociale, a sostenere e collaborare al coordinamento delle attività messe in campo nelle modalità che verranno individuate, azione per azione, in uno scambio reciproco di informazioni, compartecipazioni, implementazioni.
In rete per sviluppare un piano d’azione per la nostra Comunità che garantisca risposte a partire dalla raccolta e distribuzione di beni alimentari per le famiglie in difficoltà, da azioni di monitoraggio e telecompagnia per le persone anziane, dall’affiancamento delle famiglie con persone con disabilità e da azioni per i senza dimora.
Il I Municipio ha messo a disposizione due Centri Anziani del territorio per la realizzazione di altrettante nuove strutture per l’accoglienza delle persone senza dimora. “Grazie all’importante disponibilità dei Comitati di Gestione dei due Centri, attualmente non utilizzati dagli anziani a causa delle disposizioni governative per il contenimento della diffusione della pandemia – spiega l’assessore municipale alle politiche sociali Emiliano Monteverde – abbiamo lavorato in stretta collaborazione con la rete delle associazioni cittadine che si occupano di accoglienza, per offrire un riparo alle tante persone che vivono in strada nella nostra città”. Le due strutture, a Testaccio e all’Esquilino, potranno accogliere 8 persone ciascuna, nel rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid, e saranno coordinate dal Circolo Arci “Pianeta Sonoro” – con il progetto Akkittate – e da “Nonna Roma”, che fungeranno da capofila. Le due Associazioni saranno supportate da Arci Roma e dalla rete dei suoi circoli per provare ad avviare con le persone accolte un percorso verso l’autonomia. L’inserimento nelle strutture avverrà dopo il completamento del periodo di isolamento fiduciario nella struttura di Via Marsala gestita da Caritas diocesana di Roma e dalla Croce Rossa di Roma, con le quali, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, si lavorerà in rete anche per le varie attività dell’accoglienza. L’Associazione “Il Tulipano Bianco” si farà carico della spesa per la sanificazione quotidiana dei locali dei due centri, mentre gli arredi e le suppellettili sono stati forniti dal R.O.E. (Raggruppamento Operativo Emergenze) della Protezione Civile e da altri donatori privati come la Casa del Materasso. “Questa operazione rappresenta la sintesi perfetta di cosa può fare il Patto di Comunità che abbiamo promosso nei mesi scorsi – aggiunge la Presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi – un contributo ulteriore, che va ad aggiungersi al Centro di Accoglienza notturna per 12 persone di Via Sabotino già operativo da Dicembre, e ai 37 progetti personalizzati per l’accoglienza presso strutture alberghiere e ricettive della città e per l’accompagnamento delle persone verso l’autonomia, presentati al Municipio dalla Comunità di S. Egidio e dalla Casa dei Diritti Sociali. La dimostrazione che la complessità della situazione dell’assistenza alle persone che vivono in strada richiede interventi versatili e diversificati, che si possono mettere in campo soltanto se i valorizzano e si mettono a sistema i singoli contributi che possono offrire le realtà che lavorano sul territorio e per il territorio, di cui per fortuna la nostra città e ricchissima”. Il centro di Testaccio si trova in piazza Giustiniani 4, quello dell’Esquilino in via San Quintino 11.
https://roma.repubblica.it/cronaca/2021/12/06/news/spazi_sociali_come_superare_la_delibera_140_e_riprogettare_la_citta_pubblica-329189528/
Progetto Sostegno nello svolgimento dei compiti scolastici per ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento di scuola primaria e secondaria di I e II grado
Coordinato dalla Dott.ssa Lembo Laura, educatrice professionale, docente scuola primaria, perfezionata attraverso formazione annuale Anastasis. in interventi sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento;
Il dopo scuola è tenuto da tutors formati, ad oggi lavorano durante il periodo più di 20 tutor con maturata esperienza in interventi di sostegno scolastico per ragazzi con DSA
In aula è presente un tutor ogni 3 ragazzi per favorire un giusto equilibrio tra sostegno e autonomia nello studio, in base alle necessità si attivano percorsi individuali in rapporto 1:1.
Modalità di svolgimento
Incontri di 2h due volte a settimana per lo svolgimento dei compiti scolastici attraverso l’utilizzo di strumenti compensativi informatici specifici per favorire l’autonomia nello studio e l’acquisizione di competenze.
Colloqui con insegnanti in base alle esigenze individuali per condividere obiettivi e metodologie; Colloqui con i genitori in relazione alle esigenze del singolo;
Disponibilità per la guida alla compilazione del Piano Didattico Personalizzato.
Descrizione del progetto
Tutoraggio dei ragazzi nello svolgimento dei compiti scolastici, con la possibilità di avvalersi di computer per l’utilizzo di software specifici sia free sia della cooperativa Anastasis e di attuare un percorso mirato sulla base delle necessità individuali
Colloqui con gli insegnanti dei ragazzi seguiti, al fine di creare situazioni di confronto metodologico e rapporti di cooperazione nei percorsi di apprendimento individuali
Colloqui con le famiglie al fine di monitorare il lavoro svolto, lavorare su possibili criticità e confrontarsi sui punti di forza per la loro implementazione
Descrizione dei beneficiari dell’intervento.
Il percorso si rivolge a ragazzi e ragazze della scuola primaria, secondaria di I e II grado, con diagnosi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Progetto “RealizzArti ed Il teatro che include”
Tra la fine di febbraio ed il mese di marzo nelle varie Regioni, le attività svolte con persone con disabilità sono state sospese. Infatti allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19 e tenuto conto delle difficoltà, si era disposta la sospensione delle attività prima a seguito regionale e poi territoriale.
Le attività laboratoriali hanno, anche loro, affrontato due fasi di programmazioni e di azioni:
Nella cosiddetta fase 1, nella rimodulazione delle attività, si è ritenuto di prevedere il perdurare di alcune attività da remoto, che hanno dato prova di innovazione e di efficacia rispetto al percorso di vita delle persone con disabilità e di sollievo per i loro familiari. Alla luce del Dpcm del 9 Marzo 2020 si è manifestata anche sul nostro territorio la necessità di salvaguardare la salute comune attraverso un impegno personale alla restrizione dei movimenti e dei contatti sociali. Nei momenti di crisi e rarefazione dei rapporti sociali le categorie più fragili hanno rischiato di soffrire di più dalla situazione emergenziale. Pur rispettando scrupolosamente le direttive ministeriali si è cercato, attraverso questo progetto, di andare incontro a quelle categorie che maggiormente risultano svantaggiate dalla sospensione delle attività e della rete sociale. L’Associazione Il Tulipano Bianco APS, subito dopo la chiusura delle attività ha riformulato un primo progetto di rimodulazione delle attività, per far fronte alla situazione emergenziale e ha iniziato con le attività da remoto, creando quello che poi è stato definito Laboratori live.
“ LABORATORI LIVE” :
Il progetto proponeva la possibilità di sviluppare le attività laboratoriali utilizzando i canali telematici/ social (pagina facebook, messenger, video-chiamate, whatsapp), sviluppando una sorta di apprendimento cooperativo, basato sull’interazione di gruppo, con lo scopo di raggiungere un obiettivo comune. L’idea di fondo consisteva nell’ottenere il coinvolgimento attivo dei partecipanti nelle varie fasi del processo, in modo da ottenere una condivisione delle informazioni e delle idee. In questa strategia di apprendimento , il maestro d’arte e gli operatori avevano la funzione di facilitatori.
Gli obiettivi specifici sono stati :
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Mantenere, rafforzare e sviluppare le autonomie presenti;
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Garantire continuità tra il “prima e l’ora”: l’obiettivo che si è perseguito è stato quello di garantire continuità tanto negli obiettivi quanto nelle attività e nelle relazioni, affinchè non si interrompa il rapporto che nel tempo è stato costruito;
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Insegnare a gestire la propria quotidianità nel proprio contesto abitativo;
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Scoprire e/o mantenere interessi propri, hobbies ed attività;
Le fasi di realizzazione e progettazione per ogni attività laboratoriale sono state le seguenti :
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Invio dell’elenco del materiale necessario per lo svolgimento del laboratorio;
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Creazione di un tutorial da inviare via whatsapp : ogni maestro d’arte dovrà creare un video all’interno del quale si spiegheranno tutte le fasi, step by step, per la creazione del prodotto finale ( costruzione di uno strumento musicale, realizzazione di un dipinto e/o di un oggetto, realizzazione di una ricetta); Interazione attraverso una video-chiamata con il gruppo per il “creare insieme”.
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Nella fase 2, alla ripresa delle attività e dopo un periodo di forzata inattività, le persone con disabilità presentavano in via generalizzata ancora più bisogni di interventi e tutte le famiglie, letteralmente provate dall’emergenza, hanno avuto un’alta aspettative di ricevere risposte adeguate. Infatti, la prolungata sospensione, per di più in un clima di incertezza e di isolamento forzato, ha generato gravi ricadute sul funzionamento della persona e su tutta la famiglia.
RIMODULAZIONE ATTIVITA’ durante la FASE 2 dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 Il progetto RealizzArti è stato rimodulato secondo un’articolazione basata su proposte che hanno tenuto conto delle esigenze determinate sia dalla prioritaria necessità di ridurre i rischi da contagio che dai bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie. Le aree di attività nei quali si articolava e si articola ancora oggi il progetto rispondono quindi in modo specifico e capillare a tutti gli utenti secondo quanto previsto nel D.G.R. n. 243 del 4 maggio 2020: LABORATORI IN PICCOLI GRUPPI:
Le attività si sono svolte in sede , rispettando i criteri di valutazione dei bisogni personalizzati, prendendo in considerazione la necessità di garantire un servizio necessario alle famiglie che più hanno risentito di questa sospensione.
Le attività in presenza sono riprese a partire dall’ultima settimana di settembre ed è stata proposta la seguente programmazione
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riapertura di tutti e tre laboratori : arte, musica e teatro, mantenendo gli stessi giorni e gli stessi orari,
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le attività laboratoriali sono state suddivise per gruppi composti di massimo 4 utenti per un totale di due gruppi nella stessa giornata per ogni laboratorio, più ore di sanificazione tra un gruppo e l’altro,
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in ogni gruppo sono previsti :
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n.1 Responsabile Coordinatore;
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n. 1 Educatore;
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n. 1 Esperto di laboratorio;
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n.1 addetto all’assistenza di base;
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Si precisa che il numero di operatori compresenti era ed è dipendente dal tipo di disabilità degli utenti effettivamente frequentanti. In base alla gravità dell’utenza il numero degli educatori e/o operatori è stato ed è integrato da ulteriore personale.
Le attività si svolgono all’interno di una nuova sede, ad uso esclusivo delle persone che frequentano i laboratori. Nella prima fase sono state previste delle attività di sensibilizzazione e educazione sul distanziamento sociale e le norme di sicurezza. Per rendere comprensibili le norme di sicurezza da seguire è prevista l’esposizione e la condivisione dei protocolli: la sede è stata dotata di cartellonistica comprensibile a tutti gli utenti finalizzate alla comprensione e all’apprendimento dei nuovi comportamenti funzionali. Sono state e sono tutt’ora messe in atto tutte le misure di prevenzione e sicurezza previste dalle linee guida governative e dalle Delibere Regionali, e dichiarate nell’autocertificazione, quali:
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la sanificazione degli spazi prima dell’apertura;
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messa a disposizione un‘area adibita a spogliatoio per i dipendenti;
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l’applicazione di un piano di pulizie e sanificazione che verrà attuato più volte nella frequenza quotidiana, soprattutto per quanto riguarda i servizi igienici, tutti gli ambienti frequentati dall’utenza e dagli operatorie gli strumenti usati;
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la misurazione in entrata ed uscita della temperatura per gli operatori e utenti che verrà segnata su un registro apposito,
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Il mantenimento del distanziamento di 1 metro per gli utenti;
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i famigliari lasciano i propri parenti alla porta di ingresso,
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la fornitura agli operatori di mascherine, visiere e guanti, oltre alla formazione prevista su protocolli e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza;
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All’ingresso della sede si potevano trovare tutti i dispositivi di sicurezza igienico-sanitarie previste per il contenimento del COVID-19.
La realizzazione del progetto è stato orientato a perseguire il miglioramento e la continuità dell’offerta formativa, della qualità dell’azione educativa e della professionalità attraverso interventi mirati. L’intento è quello di potenziare gli interventi a sostegno della persona disabile e realizzare nello stesso tempo interventi di sollievo per il nucleo familiare.
Alla ripresa, sono state implementate le procedure per diminuire il rischio di contagio in particolar
modo :dotazioni di Dpi idonei in quantità sufficiente, procedura di traige degli utenti e dei loro familiari per l’identificazione precoce di eventuali casi, formazione del personale, dei volontari e delle figure di supporto per la corretta adozione e gestione delle misure di prevenzione, sensibilizzazione e gestione dei familiari e visitatori, procedure e promemoria per promuovere comportamenti corretti: igiene delle mani; igiene respiratoria; corretto utilizzo dei DPI., pulizia, disinfezione e sterilizzazione alla fine di ogni turno, monitoraggio dell’implementazione delle misure adottate.
Mai come adesso è richiesta la massima attenzione e il massimo impegno per fare in modo che continuino ad essere assicurati tutti i servizi essenziali e tutelati gli spazi vitali e le libertà fondamentali delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Si ribadisce, infatti, che il complessivo atteggiamento deve rimanere sempre improntato alla massima cautela e dal più rigoroso rispetto di tutte le misure fornite, avendo a cura la tutela della persona, dei suoi familiari, degli operatori e di chiunque entri in contatto con i servizi svolti.
Infine, si precisa che le attività laboratoriali, proprio per garantire supporto alle famiglie, nel mese di dicembre non si sono fermate e sono proseguite per tutto il mese, fatta eccezione peri giorni festivi.
Progetto UGO
Come funziona ugo
Interpreta semplici comandi vocali e li converte in comandi domotici emulando i comuni telecomandi ad
Infrarossi (IR), radiofrequenza (RF) o IP (Internet Protocol) tramite connessione wifi. Differenze rispetto ad altri assistenti vocali tipo Alexa o Google Home:
- non necessita di connessione Internet, caratteristica fondamentale che ne garantisce il funzionamento senza dipendere da connessioni o servizi, basta alimentarlo e funziona
- non richiede la “parola chiave” prima di ogni comando vocale, questa caratteristica ne semplifica l’utilizzo a chi ha difficoltà o è affaticato
- non riconosce il testo del parlato (speech to text), il riconoscimento si basa sull’impronta sonora del comando vocale precedentemente addestrato e memorizzato con la voce dell’utilizzatore, caratteristica molto importante per chi ha difficolta di pronuncia/linguaggio, anche una parola che può non avere senso può essere interpretata come comando vocale e associata ad una azione.
Il microfono è posizionato nelle vicinanze dell’utilizzatore, riducendo notevolmente la possibilità di inneschi accidentali (es. rumori ambientali, TV, ecc.)
NON SOLO RICONOSCIMENTO VOCALE
Con la prossima versione basata su microcontrollore ESP32 ugo potrà essere configurato e controllato da interfaccia web, telecomando ad infrarossi, telecomando radio e sensori di vario tipo (tattili, movimento, ecc.)
TELEFONARE CON UGO
Poter comunicare in caso di emergenza è possibile tramite l’integrazione con un modulo GSM (attualmente in fase di sviluppo), che permette anche di generare messaggi text-to- speech in italiano o in inglese, in locale o remoto, per inviare avvisi o per la lettura di sms, email, notizie, feedback comandi, ecc.
Se manca la corrente?
ugo è alimentato a 12V, il backup di alimentazione può essere fornito per più di 1 ora tramite un mini DC UPS a 12V molto più efficiente, compatto ed economico rispetto ai tradizionali UPS a 220V
Prossimi sviluppi di ugo riduzione ingombro, riconoscimento vocale evoluto, modulo telefono GSM e audio e text-to-speech per implementare funzioni aggiuntive come la lettura e invio di sms, email, leggere notizie, migliorare l’uso tramite feedback del comando ricevuto modulo ripetitore Wi-FI->IR per controllare dispositivi collocati fuori portata di un telecomando, es. una TV che si trova in un’altra stanza domotica.
Ugo può essere integrato con sistemi di domotica di vario tipo. Per le caratteristiche occorre valutare caso per caso le caratteristiche del sistema e le esigenze dell’utilizzatore.
PARMA: UNA LAVAGNA INTERATTIVA PER L’ISTITUTO ZANGUIDI
Per Didattica digitale integrata (DDI) si intende la metodologia innovativa di insegnamento- apprendimento, rivolta a tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo, come modalità didattica complementare che integra o, in condizioni di emergenza, sostituisce, la tradizionale esperienza di scuola in presenza con l’ausilio di piattaforme digitali e delle nuove tecnologie.
L’Istituto Comprensivo Salvo D’acquisto investe sull’uso didattico delle nuove tecnologie, riconoscendo la loro efficacia nel processo di apprendimento/insegnamento permettendo una didattica individualizzata, personalizzata ed inclusiva.
Per questo in occasione delle festività natalizie, l’associazione di promozione sociale Il Tulipano Bianco e la Confeuro di Parma hanno offerto un monitor interattivo alla scuola dell’Infanzia Zanguidi dell’Istituto Comprensivo Salvo d’Acquisto, con l’obiettivo di facilitare i processi di digitalizzazione e di avvicinare i più piccoli all’uso delle nuove tecnologie.
Favorire i processi di digitalizzazione per una scuola più inclusiva e al passo con i tempi. Con questo obiettivo l’associazione romana Il Tulipano Bianco Aps, con il supporto della Confeuro di Parma, ha donato un monitor interattivo 65 pollici alla scuola dell’Infanzia Zanguidi dell’Istituto Comprensivo Salvo D’Acquisto di Parma. Ad usufruirne saranno più di 100 bambini e bambine, che hanno già mostrato grande interesse e curiosità rispetto al nuovo dispositivo.
I rapporti tra l’associazione romana e la Confeuro di Parma sono maturati già nello scorso anno in occasione del progetto “Comunque Vicini!”, grazie al quale l’Istituto Comprensivo Salvo D’Acquisto aveva ricevuto 15 computer in piena emergenza sanitaria da donare alle famiglie più bisognose.
“La scuola non deve lasciare indietro nessuno. Questo dono è solo un piccolo passo, ma comunque fondamentale, che permetterà di includere i bambini in una società sempre più digitale”, dichiara Francesco Giordani, presidente de Il Tulipano Bianco Aps.
L’evento di consegna del monitor è stato un’occasione per festeggiare le festività natalizie alle porte, ma anche per rinnovare la rete di collaborazione e di supporto che si è creata tra le varie realtà coinvolte. “Nonostante la pandemia, siamo riusciti a fare qualcosa di positivo sul territorio e per il territorio. Questo per noi è motivo di grande soddisfazione”, commenta Roberto Orati, responsabile della Confeuro di Parma.
La dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Salvo D’Acquisto, Nadia Malcisi, ha presieduto l’evento di consegna del monitor, mostrando grande entusiasmo rispetto alle potenzialità del dispositivo. “Questo monitor permetterà alla nostra scuola di offrire una didattica potenziata ed efficace, in grado di migliorare sensibilmente la qualità dell’apprendimento. Era un bisogno sentito da tutti noi e per questo ringrazio tutti coloro che l’hanno trasformato in realtà”, dichiara la dirigente scolastica.
Il monitor è stato acquistato da Nicolis Project S.r.l. e fa parte della linea NICOLIM, un nuovo marchio nato con lo scopo di fornire alle scuole soluzioni sempre in linea con le esigenze della formazione, selezionando prodotti che aiutino nel miglior modo possibile gli insegnanti nell’orientamento.
https://www.parmareport.it/una-lavagna-interattiva-multimediale-per-la-scuola-dellinfanzia-zanguidi
Progetto “Contrasto alla dispersione scolastica ‘DopoScuola Ri-Creativo Immaginare-Fare’ c’è”
Il progetto in collaborazione con l’Associazione IOXBENEVENTO si pone come evoluzione del precedente progetto di Alternanza Scuola/Lavoro già attivo a partire dall’a.s. 2021/2022 in convenzione con il Liceo Classico “P.Giannone” di Benevento. Studenti liceali, supervisionati da personale esperto (tutor interno e tutor esterno) hanno potuto svolgere parte delle prescritte ore di ASL in veste di tutor/assistenti allo studio di giovani studenti in fascia d’età 6-14 anni e adulti svantaggiati (portatori di svantaggio socio-culturale, diversamente abili o con deficit sensoriale uditivo/visivo).
“Social-Teen: Re-Start Evolution” mira a fornire continuità nel tempo alla predetta iniziativa affinchè la relativa utenza possa beneficiare di un servizio durevole nel tempo, percepito ancor più essenziale in seguito all’evoluzione/involuzione prodotta dalla recente crisi pandemica.
Il progetto ha la durata di 10 mesi ed è replicabile in un’ottica di ciclicità autocorrettiva determinata e resa possibile dalla preliminare indagine esplorativa che diviene punto di partenza per rimodulare gli interventi in funzione della “fotografia” territoriale rilevata.
I destinatari degli interventi proposti sono prevalentemente
- i giovani studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado del territorio rionale beneventano (Rione Libertà), afferenti alla fascia di età
6-14 anni; - svantaggiati (portatori di svantaggio socio-culturale, diversamente abili deficit sensoriale uditivo/visivo).
Il progetto prevede la promozione della crescita umana e culturale di giovani adolescenti, oltre che all’offerta di un valido supporto nel percorso di “emancipazione sociale” delle fasce deboli che per definizione vivono particolari condizioni di disagio di varia natura, in un’ottica diempowerment.
Ridare al contesto la coscienza della propria condizione (sapere), le conoscenze e gli strumenti per modificarla (saper fare), la consapevolezza e la capacità riflessiva per scegliere il proprio stile di vita (saper esser) è la più appropriata definizione della strategia della prevenzione.
Il bisogno di formazione non si configura più, semplicemente, come una carenza che necessita di essere colmata, ma come un divario tra l’eccesso di informazioni e competenze circolanti e la capacità di acquisirle personalmente al fine di raggiungere determinati obiettivi sia cognitivi che pratici. La domanda di istruzione/formazione proveniente dal mondo giovanile e dagli adulti che decidono di rientrare nel sistema, deriva dalla diffusa concezione (giovani) e dalla concreta esperienza (adulti) che il lavoro – inteso come espressione del rapporto attivo individuo-mondo – è mutato. I profili professionali non si sono semplicemente accresciuti in numero ma anche arricchiti di crescenti esperienze tecnico-scientifiche, di contenuti relazionali, etici, valoriali, gestionali e culturali.
La radice del disagio sociale è oggi essenzialmente rappresentata dalla carenza etica, dalla mancanza di conoscenza e competenza.
È di fondamentale rilevanza comprendere le esigenze attuali di acquisizione di nuove competenze, di aggiornamento e di riprogettazione di nuovi percorsi.
ANALISI DEL BISOGNO
Per avere un quado generale della situazione di emergenza del territorio beneventano riteniamo opportuno riportare alcuni aspetti di criticità emersi dall’ultimo Dossier (dell’Osservatorio Povertà e Risorse della Caritas) sull’inclusione sociale presentato della Caritas diocesana di Benevento.
Si è partiti dalla povertà giovanile in Italia: in soli 5 anni si è avuto un incremento del 12.9%, con un tasso di disoccupazione nel Sannio pari al 30% per i giovani tra i 25 e i 30 anni, e il 33% solo nella città di Benevento.
Sulla base degli studi elaborati dai Centri d’Ascolto Parrocchiali e da quello diocesano, la percentuale dei giovani tra i 25 e i 30 anni assistiti è pari al 17,1%. I bisogni degli ascolti registrati nell’anno 2017-2018 sono principalmente relativi a problemi economici e povertà, pari al 59%, e problemi di occupazione lavorativa, pari al 56,6%. Gli interventi più effettuati sono beni e servizi materiali, pari al 72%, e i sussidi economici, pari al 16.6%.I dati mensa, indicano un aumento di circa 2500 pasti nell’anno 2017. Nel 2017 inoltre, sono stati assegnati 1.851 Buoni Market, di cui 1.566 dagli sportelli di ascolto diocesano e 285 da 6 CdA parrocchiali cittadini e 3 della provincia. La distribuzione dei prodotti AGEA nel 2017 ha interessato 89 parrocchie della diocesi, di cui 13 cittadine, per un totale di 38.105 persone.
Il Focus sui giovani presente nel Dossier, è stato realizzato grazie alla somministrazione di test a giovani tra i 15 e i 35 anni.
Solo il 26% dei giovani intervistati ha un lavoro. Si rileva poi un 11% di NEET, persone non impegnate nello studio, né nel lavoro né nella formazione. Il 52% dei giovani intervistati vuole andare via da Benevento, soprattutto per mancanza di lavoro.
Al fine di rendere chiaro il panorama sul quale si propone di lavorare riteniamo utile riportare i risultati ottenuti dall’indagine nazionale “Adolescenti e stili di vita”, proposta dall’istituto di ricerca sui giovani IARD. su un campione nazionale rappresentativo di 2654 studenti studenti frequentati le scuole medie superiori (età 14-19 anni; età media 16,5 anni). Focalizzando l’attenzione su alcune specifiche aree indagate emerge quanto segue:
- Nell’area Scuola, studio, lavoro e impegno sociale. Solo il 4,2% degli intervistati ammette di andare male a scuola; la maggioranza (50,7% dei maschi e 58,3% delle femmine) ritiene di andare bene, mentre il rimanente 40% risponde con un prudente “così così”. In maggioranza (59%) coloro i quali affermano di essere soddisfatti della scuola superiore che hanno scelto, mentre il rimanente si suddivide tra chi forse non rifarebbe la stessa scelta (31,8%) e chi certamente non la rifarebbe (9%). E, circa la scelta della scuola superiore, il campione si divide sostanzialmente a metà tra chi afferma che la scelta è stata solo sua e chi di dice di averla discussa con i genitori (tra cui un 5% che dice esplicitamente di essere stato condizionato dai genitori). Riguardo l’università, le risposte cambiano molto a seconda la scuola che si sta frequentando, con il 60% dei liceali che la dà per scontata, contro il 20% di chi frequenta istituti tecnici o professionali. Mentre sono decisamente pessimisti circa la facilità di trovare un lavoro dopo la scuola o l’università. Tra le garanzie considerate di massima importanza che il lavoro dovrebbe assicurare la più indicata dai maschi è la stabilità (sicurezza di non perdere il lavoro) e dalle femmine il soddisfacimento dei propri interessi. Riguardo l’impegno sociale attivo, più del 20% fa una qualche attività di volontariato, ma solo il 15% delle ragazze e il 6% dei maschi si dice convinto che da adulto farà attività di volontariato. Sulla carta il 64% sarebbe disponibile – quale attività socialmente utile – ad effettuare commissioni fuori casa per persone anziane o malate ed il 62% ad aiutare nello studio compagni con qualche difficoltà. Netto il divario tra le risposte delle ragazze e dei ragazzi, con le prime che offrono disponibilità con percentuali mediamente superiori del 20% rispetto ai loro coetanei maschi.
- Social e dintorni. Continua la parabola discendente di Facebook e la crescita di Instagram, mentre Whatsapp (le cui funzioni lo stanno sempre più avvicinando ad un vero e proprio social) è utilizzato pressoché dalla totalità del campione. Meno della metà degli intervistati afferma, però, di utilizzare abitualmente gli strumenti per la tutela della privacy che i social mettono a disposizione. Si affaccia in modo significativo il gioco d’azzardo online a cui dichiara di aver giocato (una o più volte) l’11% del sottocampione di chi ha meno di 16 anni (età in cui l’accesso ai casinò on line è vietato dalla legge). – Parità e rispetto tra i generi. Per il 73% delle ragazze e per il 49% dei maschi in Italia non c’è ancora una assoluta parità di diritti, doveri e opportunità tra uomini e donne. Ad essere penalizzata è la donna, per l’88% delle femmine e il 79% dei maschi. E la penalizzazione maggiore è proprio sul lavoro.Sconcerta un po’ che il 56,8% dei ragazzi ma, soprattutto, il 38,8% delle ragazze sia d’accordo con l’affermazione “La donna è, almeno in parte, corresponsabile delle violenze che subisce”.
- Ambiente e Sostenibilità. Riguardo la “sostenibilità”, la maggioranza la associa al concetto di “rispetto” e l’82% è convinto che in Italia ci sia poca attenzione a questo aspetto. Ma meno di un adolescente su quattro è consapevole del fatto che il concetto di sostenibilità non va solo riferito alla salvaguardia dell’ambiente.
Tale panorama è altresì stato aggravato dalla pandemia da Covid-19 e dal conseguente adattamento dello stile di vita dei bambini e dei ragazzi alle misure per il suo contenimento che, influenzando le scelte di vita,ha accentuato le disuguaglianze sociali esistenti. La povertà economica ed educativa pregressa, infatti, si combina oggi con la povertà prodotta dalla crisi sanitaria. Inoltre, la sospensione delle lezioni scolastiche e la chiusura di tutte le attività ludiche, educative, di inclusione e supporto organizzate da vari enti del terzo settore, sta colpendo più duramente i bambini e i ragazzi, soprattutto coloro che vivono in condizioni di povertà o marginalità sociale, nonché i bambini e i ragazzi più vulnerabili (quali ad esempio i minori con disabilità e i minori stranieri non accompagnati), per i quali l’accesso a tali attività rappresenta talvolta l’unica possibilità di empowerment.
Tali situazioni di disagio, anche legate all’emergenza, meritano pertanto un’attenzione specifica nel processo di guida del Paese verso una piena e rapida ripartenza. In questo contesto, è fondamentale valorizzare il contributo e la vitalità che le nuove generazioni possono dare alla società e dotarli di strumenti adeguati a garantire la loro crescita armoniosa, nonostante le conseguenze sociali della pandemia, ponendoli al centro di una rinnovata solidarietà sociale.
Il progetto si propone di raggiungere quattro obiettivi principali, con altrettante azioni specifiche, quali:
Monitoraggio socio-territoriale attraverso una indagine esplorativa sui giovani studenti afferenti alla fascia d’età 6-14. Tale indagine avrà luogo a partire da un preliminare disegno di ricerca, successiva produzione di adeguati strumenti di rilevazione, somministrazione e relativa elaborazione.
Sensibilizzazione alla legalità, alla cura di sé e al rispetto del dell’altro da sé, attraverso sensibilizzazione ad azioni civiche.
Potenziamento dell’efficacia d’interazione tra istruzione, formazione e lavoro, attraverso l’attuazione, già dall’anno 2022, di attività di PCTO (Percorsi per lo sviluppo delle Competenze Trasversali e l’Orientamento) in convenzione con il Liceo Classico “P.Giannone” di Benevento, che vede impegnati gli studenti dell’Istituto partner in attività di aiuto compiti, rivolto, a titolo gratuito, ai giovani studenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado che necessitano di orientamento e guida nel percorso di studi.
Servizio di tutoring ed assistenza allo studio (personale educativo/docente/professionisti/laureati)attraverso incontri settimanali con cadenza regolare e definita in base alle necessità dell’utenza negli ambiti di studio in cui l’indagine esplorativa avrà evidenziato le maggiori carenze della popolazione scolare destinataria dell’intervento di cui in oggetto (saranno come destinatari studenti portatori di specifiche necessità economiche/fasce deboli).
Offerta di momenti culturali ed attività di lettura per tutti in particolare per coloro che rischiano di non poter attingere in modo positivo alla relativa esperienza. Costituirà non solo fonte di educazione e promozione culturale, ma anche animazione ed aggregazione sociale.
Consolidamento del percorso di tutele e accompagnamento delle fasce deboli attraverso il rafforzamento del Centro di Ascolto, collocato in uno dei rioni con maggiore grado di disagio.
RASSEGNA STAMPA
https://www.zazoom.it/2022-02-23/doposcuola-ricreativo-un-progetto-per-i-bambini-di-nuclei-familiari-svantaggiati/10403110/
https://www.ottopagine.it/bn/attualita/284046/contro-la-dispersione-scolastica-doposcuola-ri-creativo-immaginare-fare.shtml?fbclid=IwAR2IxVWsN5SuCmRn6SrWjAfPPuUw2zcskrcTChiFUPJeGjsaHrt6qGb-bxk
A Benevento lotta alla dispersione scolastica con il doposcuola per famiglie in difficoltà
Progetto Sportello Anziani – Siamo sempre in Ascolto.
Dall’analisi del contesto emerge chiaramente la crescita della popolazione anziana e che questo abbia determinato un aumento dei bisogni di cura degli anziani e dei disabili. Coerentemente con l’art. 15 e 16 della 328/00, legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, il presente progetto ha come obiettivo generale quello del supporto agli anziani e del sostegno alle loro reti familiari. Si tratta di contribuire al consolidamento di una rete di attività di supporto all’anziano e al disabile che aumenti la qualità della vita, migliori la dimensione di autonomia ed indipendenza degli stessi, combattendo allo stesso tempo l’isolamento sociale e la solitudine. Alcuni di questi pur essendo ancora socialmente vivi e attivi si trovano in condizioni di emarginazione e solitudine per cui non sono invogliati a intrattenere rapporti sociali con gli altri e a coltivare interessi di vario genere. Molti anziani e disabili, infatti, tendono ad eleggere l’ambiente domestico a luogo centrale ed esclusivo della loro vita, rischiando però di trovarsi in una condizione di isolamento e solitudine. La solitudine è una conseguenza della difficoltà di comunicare le proprie inquietudini, la sofferenza, le gioie. Per tentare di colmare il vuoto può essere utile una semplice compagnia. Molti anziani e disabili hanno spesso bisogno di interventi capaci di incidere in modo efficiente ed efficace su tutte quelle abilità necessarie per continuare a gestire in autonomia la propria vita quotidiana. Questi bisogni, se ben supportati da una adeguata offerta di aiuto possono prevenire la solitudine, le difficoltà relazionali e la progressiva perdita di autosufficienza, autonomia e autostima da parte della persona. Beneficio La realizzazione di questo progetto, permetterà il potenziamento del sistema locale di assistenza agli anziani e ai disabili, contribuendo a colmare la distanza esistente tra domanda ed offerta attuale di servizi socio-assistenziali. Il Progetto “Siamo sempre in ascolto” vuole contribuire a perfezionare l’attuazione del Welfare locale all’interno del contesto territoriale, attraverso l’incremento del livello e della qualità dei servizi socio- assistenziali resi alle persone con più di 65 anni e ai disabili. Nel caso in cui si tratti di anziani/disabili soli, si mira alla creazione/consolidamento di una rete di attività che combatta l’isolamento sociale ed aumenti la qualità della vita, migliorandone la dimensione di autonomia ed indipendenza, riducendo contemporaneamente il margine di solitudine. Nel caso in cui si tratti di anziani/disabili dotati di un debole supporto familiare si mira ad alleggerire il carico relativo ai compiti di cura della famiglia nelle forme dell’assistenza, domiciliare e morale. La realizzazione del progetto pertanto contribuirà ad implementare le politiche di settore dedicate agli anziani e ai disabili sul territorio del Comune di riferimento. Tale implementazione si rileva necessaria alla piena attuazione delle priorità relative al settore anziani/disabili programmate nel Piano di zona, che ha delineato, tra gli obiettivi di sistema, l’ampliamento delle attività dedicate agli anziani, l’omogeneizzazione dei criteri di accesso ai servizi e l’individuazione di strategie di aggancio della solitudine vissuta dalla popolazione. Sulla base di queste constatazioni, appare evidente che le attività che potranno essere implementate attraverso l’attuazione di questo progetto, andranno ad incidere positivamente sul livello quali- quantitativo delle prestazioni rivolte agli utenti, destinato altrimenti ad interrompersi ad una soglia medio-bassa, senza riuscire a garantire il soddisfacimento di bisogni primari di coloro che hanno fatto richiesta di un supporto ai Servizi Sociali comunali.
OBIETTIVI SPECIFICI
Il progetto si propone di migliorare la qualità della vita degli anziani e dei disabili :
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Effettuando un sostegno psico-sociale, creando un rapporto di fiducia con l’assistito, sostenendolo nelle sue difficoltà di ordine psicologico e sociale, migliorando i rapporti familiari, specie quelli parentali e dei vicini. L’accelerata vita moderna porta tutti a involute distrazioni specie tra familiari perché si è certi di una naturale comprensione: l’anziano richiede silenziosamente le attenzioni di un bambino, il disabile vive in una rassegnatasolitudine la sua quotidianità.
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Attivando iniziative di disbrigo di pratiche burocratiche, amministrative o semplicemente di gestione quotidiana della spesa e della cura della persona, etc
I risultati attesi saranno:
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Una razionalizzazione della domanda e dell’accesso ai servizi da parte della popolazione anziana e disabile attraverso la creazione di uno sportello informativo. Riguarda innanzi tutto la fruibilità ottimale dei servizi verificando anche l’effettiva necessità di assistenza domiciliare, che assai spesso viene richiesta per semplici impedimenti alla mobilità, piuttosto che per la non autosufficienza psicofisica dell’utente.
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Riduzione dell’emarginazione sociale e della solitudine attraverso l’arricchimento della vita socio relazionale finalizzata a promuovere la partecipazione degli utenti in attività di socializzazione e ricreazione
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Recupero e supporto all’autonomia rispetto allo svolgimento delle attività quotidiane
Attraverso lo “SPORTELLO INFORMATIVO” che sarà un punto di riferimento informativo per fornire informazioni e orientare gli anziani e i disabili sui servizi socio-sanitari alla persona: in sostanza questi gli obiettivi principali, tra loro strettamente collegati:
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riconoscere i bisogni e le necessità manifestate dall’utente in tema di orientamento e informazione;
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fornire le risposte più adeguate.
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verificare l’effettivo bisogno dell’anziano/disabile di fruire di servizi di assistenza sanitaria e sociosanitaria domiciliare;
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fornire ausilio e consulenza all’anziano/disabile che non sappia come procedere per ottenere l’accesso a questi servizi;
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favorire la mobilità per raggiungere i servizi organizzandone lo spostamento;
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attivare un servizio domiciliare che consenta all’anziano/disabile solo, non autosufficiente e privo di canali verso l’esterno di fruire di supporto e assistenza;
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in caso di indisponibilità del servizio pubblico, aiutare l’utente a individuare gli operatori privati che meglio e più economicamente possano soddisfare i suoi bisogni di assistenza.
PROGETTO LE RADICI DI DAFNE – Punto di ascolto e sostegno gratuito a favore della donna
L’Associazione Il Tulipano Bianco APS, da sempre sensibile alle tematiche legate alla donna e al suo benessere psicologico intende promuovere il progetto “le radici di dafne” e offrire uno spazio di ascolto e sostegno professionale totalmente gratuito alle donne.
L’idea progettuale nasce a partire dalla riflessione delle conseguenze dello stato pandemico che si stanno vivendo da più di un anno e che stanno mettendo a dura prova la tenuta psicologica delle persone e in particolare delle donne.
Il progetto ad oggi ha dato sostegno e ascolto a 18 donne. Ci siamo occupati di donne separate, con figli minori, che hanno dovuto gestire la fase pandemica nell’isolamento limitando l’attività lavorativa e nella necessità di sostenere i propri figli senza il supporto dell’altro genitore, attraversando lunghi periodi di chiusura delle scuole e talvolta gestendo la vulnerabilità economica che in molti casi ne è conseguita.
Donne che vivono separazioni conflittuali o giovane donne che si trovano in situazioni di fragilità emotiva, di disorientamento o di confusione, o donne che stanno vivendo un lutto significativo o stanno affrontando difficoltà emotive nella relazione con i figli, con i partner o con se stesse.
Per tutte queste situazioni lo spazio di ascolto ha fornito brevi percorsi di sostegno psicologico gestiti da psicoterapeute esperte nel settore.
Il riconoscere in sé alcuni segnali di malessere psicologico non deve essere inteso come una fragilità personale o una sconfitta, ma come una reazione possibile di fronte a una situazione che ancora non è totalmente sotto controllo e che, a distanza di un anno, ci conduce a fare i conti anche con la stanchezza e la fatica emotiva accumulata e talvolta non elaborata.
Con il nostro progetto LE RADICI DI DAFNE offriamo uno spazio di ascolto professionale che mira a:
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comprendere e valutare la natura del disagio segnalato, indirizzare e orientare verso i percorsi più indicati per ripristinare uno stato di benessere personale, familiare e di coppia.
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fornire strategie di problem solving per avere degli strumenti fruibili da subito per far fronte al problema,
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Fornire supporto specialistico per gestire questo specifico momento di difficoltà ed emergenza sanitaria;
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facilitare l’accesso dei cittadini ai servizi territoriali;
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favorire i processi di inclusione sociale;
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promuovere il benessere psicologico della persona;
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fornire strumenti per il rafforzamento delle capacità adattative delle persone.
Programma di studi per un corso di formazione dedicato agli anziani sull’uso pratico delle tecnologie quotidiane.
Titolo del corso: NONNO LAB
Numero di ore: 20 (1 Lezione a settimana di max 2 ore)
Classi formate da un massimo di 10 persone
Strumenti necessari: smarphone, connessione internet, lavagna,gessi/pennarelli, 1 PC, 1 proiettore, dispense.
Programma didattico in generale: l’idea è quella di articolare il corso su una serie di nozioni basilari accompagnate da attività pratiche che gli anziani conoscono ma non padroneggiano. L’obiettivo finale non è quello di formare a livello professionale delle persone, ma di insegnare ad usare il proprio strumento tecnologico (i corsi saranno fatti sui loro dispositivi) al meglio, considerando sempre le singole necessità dello studente che saranno valutate con un test di preselezione.
Lezione n. 1 – Impariamo a conoscere il nostro strumento
In questa lezione andremo ad affrontare in modo generico le funzioni base di ogni smartphone, cercando di far comprendere allo studente la struttura generale dell’apparecchio cercando di prendere confidenza con concetti chiave come: internet, e-mail, app, social, ricerca.
Lezione n. 2 – Impariamo ad usare il telefono (lo smartphone)
Entreremo in ogni dispositivo, partendo dal pulsante più ostico di tutti, quello delle IMPOSTAZIONI dove andremo a spiegare allo studente come intervenire in tantissimi aspetti del proprio smarphone: la grandezza dei caratteri, le impostazioni di colore, la luminosità, le connessioni e la “memoria”.
Lezione n. 3 – Impariamo a riconoscere la messaggistica
Impareremo ad aggiungere numeri in rubrica, ad inviare messaggi, a riconoscere la differenza tra un sms, un messaggio whatsapp, una chat su FB e una mail.
Lezione n. 4 – Impariamo ad usare Whatsapp
Cos’è WA? Come funziona? Come creare gruppi, inviare messaggi audio, mandare video o allegare file. In questa lezione ci dedicheremo ad una delle app di messaggistica più utilizzate al mondo.
Lezione n. 5 – Impariamo a creare un account di posta elettronica
Creeremo insieme un account di posta elettronica da zero (qualora ne avessero uno già impostato da un figlio ne faremo un’altro) e impareremo a configurarlo, cercando di comprendere il concetto di FILE e CARTELLE, imparando la differenza tra RISPONDI ed INOLTRA, introducendo il tema dello SPAM, del PHISHING e delle frodi (tema che approfondiremo nell’ultima lezione) e imparando ad inviare una mail da zero.
Lezione n. 6 – Impariamo a conoscere i social e ad usare Facebook
In questa lezione spiegheremo il mondo dei social, soffermandoci sulle potenzialità che esso comporta, ma anche sulle criticità che possiede. Al centro di tutt: facebook, molto usato dalle persone più grandi. Ci soffermeremo su come caricare e ritagliare le foto del profilo, come inviare un video, come realizzare una storia e condividerla con i propri figli e nipoti, ma soprattutto sul concetto base di commento, risposta e condivisione, con un occhio puntato sul tema della privacy. Come condividere cosa e con chi.
Lezione n. 7 – Impariamo a cercare su Google
In questa lezione ci concentreremo su come ricercare quello che vogliamo su google. Cosa scrivere e come farlo per trovare quello che vogliamo. Tenteremo di capire come ragiona il motore di ricerca più usato al mondo, concentrando la nostra attenzione sui COMANDI VOCALI.
Lezione n.8 – Impariamo a pulire lo smarphone
Come evitare che il telefono diventi lento e saturo di contenuti. Impariamo ad utilizzare strumenti per la pulizia del telefonino da file ridondanti e indesiderati.
Lezione n. 9 – Impariamo a difenderci da virus, spam e phishing
Quali sono le mail sospette? Come comportarsi se ci richiedono denaro sul web? Come riconoscere una frode e cosa fare?
Lezione n. 10 – Test finale e consegna degli attestati
In questo ultimo incontro ci divertiremo con dei piccoli test sul campo, valutando insieme quello che abbiamo imparato.
Costi Funzionamento |
|
Commercialista |
€ 4.840,04 |
Assicurazione |
€ 210,67 |
Affitto |
€13.500,00 |
F24 |
€8.248,82 |
Spese Comunicazione attività Istituzionale Spese per video attività Istituzionale Spese Amministrative/Segreteria |
€ 2.002,00 €2.496,67 € 4.942,00 |
Spese Associazione |
€ 36.240,19 |
Progetti |
|
Progetto “Realizzarti” Progetto “Emergenza freddo I Municipio –Nonna Roma” |
€ 3.220,80 € 3.830,00 |
Progetto “Laboratorio Compiti doposcuola” Parma Lim Parma |
€ 70.658,84 € 2.831,17 |
Le radici di Dafne |
€ 7.902,90 |
Progetto “UGO” |
€ 16.892,80 |
Progetto “Agriamo” Progetto Nonnolab |
€ 28.321,50 € 3.432,00 |
Progetto “Immaginare-Fare c’è” Benevento Progetto Sportello Anziani – Siamo sempre in Ascolto |
€ 34.955,50 € 3.600,00 |
Totale Progetti |
€ 175.645,51 |
Totale complessivo speso al 06/10/2022 |
€ 211.885,70 |
Residuo anno finanziario 2020 € 234,41
Totale complessivo € 212.120,10