2018

Rendicontazione somme 5 per mille anno finanziario 2018

Rif. Ente “ASSOCIAZIONE IL TULIPANO BIANCO APS
con sede legale in Roma – Via Nomentana 133 – CF 977108880580

In rapporto alla Rendicontazione dell’importo spettante a “IL TULIPANO BIANCO APS” riferito al 5×1000 ’18 per € 159.322,34 ricevuto sul proprio conto corrente in data 6 ottobre 2020.

 

Progetto “SMARTDOC”

INT MILANO- IL TULIPANO BIANCO APS ROMA

La prosecuzione del Progetto SMARTDOC è avvenuta attraverso il finanziamento di una borsa perfinalità di apprendimento, studio e formazione da destinare alla Struttura Complessa di Chirurgia Toracica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano al fine di contribuire alla realizzazione del Progetto SmartDOC.

Resta inteso che Vostro Ente avrà l’onere di curare l’iter procedurale finalizzato a definire il relativo programma di formazione e, successivamente, ad assegnare la borsa tramite avviso pubblico.

NEWTUSCIA

http://www.newtuscia.it/2021/03/09/progetto-smartdoc-non-solo-emergenza-perche-la-telemedicina-puo-decollare-nellera-post-covid/

VARESE7PRESS

https://www.varese7press.it/2021/03/09/progetto-smartdoc-limportanza-della-telemedicina-anche-nellera-post-covid/

SPORTIAMOCI

https://www.sportiamoci.it/2021/03/09/perche-la-telemedicina-puo-decollare-nellera-post-covid/

CORRIERE NAZIONALE

https://www.corrierenazionale.it/2021/03/28/smartdoc-telemedicina-dopo-covid/

TGR MOLISE

https://www.rainews.it/tgr/molise/video/2021/03/mol-tumori-Milano-telemedicina-8e496529-ef64-43ae-a7ee-d7c834a2b9c5.html

Progetto Patto di Comunità – I Municipio di Roma

La difficile situazione sociale in cui si è venuto a trovare il nostro Paese e il mondo intero a causa della diffusione del Covid-19 deve vedere una risposta corale e comunitaria da parte di tutti i protagonisti della vita sociale del territorio.

Sono moltissimi i risvolti, oltre naturalmente quelli sanitari, determinati dalla diffusione del virus e dalle azioni necessariamente intraprese per contrastarlo.

Pensiamo alla grave difficoltà economica di importanti settori della società, come nel caso delle lavoratrici e dei lavoratori precari o irregolari — per citarne solo alcuni, gli addetti del turismo, della ristorazione, dei servizi sociali, dello sport e della cultura. Il gravissimo rischio di una significativa caduta di intere aree della società in uno stato di povertà è ogni giorno più reale. Allo stesso tempo, tutte le aree già fragili come i cittadini migranti, le persone con disabilità, le famiglie monoparentali con figli, le persone senza dimora, quelle con dipendenze, gli anziani soli o non autosufficienti, rischiano di vivere, ognuna a proprio modo, un significativo allentamento delle reti di inclusione e accompagnamento.

Siamo consapevoli che a questa situazione vanno date risposte strutturali e di lungo periodo, volte alla ripresa dell’economia, del lavoro e dello sviluppo, cogliendo però l’occasione per ridisegnare una ripresa più giusta ed equilibrata che non lasci nessuno indietro.

Ma siamo anche consapevoli che è necessario oggi dare risposte emergenziali, di sostegno e di accompagnamento che facciano sentire le persone non abbandonate, che garantiscano la vicinanza indispensabile a fare sì che la reazione a una crisi cosi grande e a noi tutti sconosciuta porti verso una comunità più coesa e non a una divisione tra categorie, all’individuazione di capri espiatori, all’identificazione di nemici, a esplosioni di rabbie diffuse.

La sfida che vogliamo raccogliere, tutti insieme, è cercare di dare una prima risposta collettiva, coordinata, collaborativa, perché nessuno si senta escluso o abbandonato. Per fare questo non bastano da soli i servizi Municipali, il terzo settore, le reti di solidarietà di vicinato, i circoli e le sedi sindacali e religiose. Senza una collaborazione sul campo ognuno di questi segmenti non riuscirà a includere il bisogno di ascolto e accompagnamento che viene dalla cittadinanza.

Crediamo che un assetto complessivo della vita e dell’agire di una comunità a dimensione dei più “deboli” sia un assetto più rispondente alle esigenze di tutti e, quindi, qualitativamente migliore per tutti.

Nessuno si salva da solo. Per questo diamo vita a questo Patto di Comunità, dove ognuno può mettere a disposizione le proprie competenze, i propri progetti, i propri spazi, i propri servizi volontari e professionali per il bene comune.

Le associazioni, i coordinamenti, i comitati formali e informali, le Istituzioni religiose che organizzano risposte e progetti sui bisogni e tutti coloro che a diverso titolo sono impegnati su questo versante, considerano questa azione come l’affermazione dei diritti dei cittadini e il sostegno alla coesione di una comunità.

Il Municipio Roma I Centro, consapevole del ruolo e della funzione che riveste in quanto strumento e organo di governo della comunità, condivide questa visione e approccio culturale e si impegna, a partire dai suoi servizi e dal segretariato sociale, a sostenere e collaborare al coordinamento delle attività messe in campo nelle modalità che verranno individuate, azione per azione, in uno scambio reciproco di informazioni, compartecipazioni, implementazioni.

In rete per sviluppare un piano d’azione per la nostra Comunità che garantisca risposte a partire dalla raccolta e distribuzione di beni alimentari per le famiglie in difficoltà, da azioni di monitoraggio e telecompagnia per le persone anziane, dall’affiancamento delle famiglie con persone con disabilità e da azioni per i senza dimora.

Il I Municipio ha messo a disposizione due Centri Anziani del territorio per la realizzazione di altrettante nuove strutture per l’accoglienza delle persone senza dimora. “Grazie all’importante disponibilità dei Comitati di Gestione dei due Centri, attualmente non utilizzati dagli anziani a causa delle disposizioni governative per il contenimento della diffusione della pandemia – spiega l’assessore municipale alle politiche sociali Emiliano Monteverde – abbiamo lavorato in stretta collaborazione con la rete delle associazioni cittadine che si occupano di accoglienza, per offrire un riparo alle tante persone che vivono in strada nella nostra città”. Le due strutture, a Testaccio e all’Esquilino, potranno accogliere 8 persone ciascuna, nel rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza Covid, e saranno coordinate dal Circolo Arci “Pianeta Sonoro” – con il progetto Akkittate – e da “Nonna Roma”, che fungeranno da capofila. Le due Associazioni saranno supportate da Arci Roma e dalla rete dei suoi circoli per provare ad avviare con le persone accolte un percorso verso l’autonomia. L’inserimento nelle strutture avverrà dopo il completamento del periodo di isolamento fiduciario nella struttura di Via Marsala gestita da Caritas diocesana di Roma e dalla Croce Rossa di Roma, con le quali, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, si lavorerà in rete anche per le varie attività dell’accoglienza. L’Associazione “Il Tulipano Bianco” si farà carico della spesa per la sanificazione quotidiana dei locali dei due centri, mentre gli arredi e le suppellettili sono stati forniti dal R.O.E. (Raggruppamento Operativo Emergenze) della Protezione Civile e da altri donatori privati come la Casa del Materasso. “Questa operazione rappresenta la sintesi perfetta di cosa può fare il Patto di Comunità che abbiamo promosso nei mesi scorsi – aggiunge la Presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi – un contributo ulteriore, che va ad aggiungersi al Centro di Accoglienza notturna per 12 persone di Via Sabotino già operativo da Dicembre, e ai 37 progetti personalizzati per l’accoglienza presso strutture alberghiere e ricettive della città e per l’accompagnamento delle persone verso l’autonomia, presentati al Municipio dalla Comunità di S. Egidio e dalla Casa dei Diritti Sociali. La dimostrazione che la complessità della situazione dell’assistenza alle persone che vivono in strada richiede interventi versatili e diversificati, che si possono mettere in campo soltanto se i valorizzano e si mettono a sistema i singoli contributi che possono offrire le realtà che lavorano sul territorio e per il territorio, di cui per fortuna la nostra città e

ricchissima”. Il centro di Testaccio si trova in piazza Giustiniani 4, quello dell’Esquilino in via San Quintino 11.

https://www.facebook.com/iltulipanobiancoaps/videos/855465015041665/

Progetto Sostegno nello svolgimento dei compiti scolastici per ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento di scuola primaria e secondaria di I e II grado

Coordinato dalla Dott.ssa Lembo Laura, educatrice professionale, docente scuola primaria, perfezionata attraverso formazione annuale Anastasis. in interventi sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento;

  • Il dopo scuola è tenuto da tutors formati, con maturata esperienza in interventi di sostegno scolastico per ragazzi con DSA
  • In aula è presente un tutor ogni 3 ragazzi per favorire un giusto equilibrio tra sostegno e autonomia nello studio, in base alle necessità si attivano percorsi individuali in rapporto 1:1. Modalità di svolgimento
  • Incontri di 2h due volte a settimana per lo svolgimento dei compiti scolastici attraverso l’utilizzo di strumenti compensativi informatici specifici per favorire l’autonomia nello studio e l’acquisizione di competenze
  • Colloqui con insegnanti in base alle esigenze individuali per condividere obiettivi e metodologie
  • Colloqui con i genitori in relazione alle esigenze del singolo
  • Disponibilità per la guida alla compilazione del Piano Didattico Personalizzato Descrizione del progetto
  • Tutoraggio dei ragazzi nello svolgimento dei compiti scolastici, con la possibilità di avvalersi di computer per l’utilizzo di software specifici sia free sia della cooperativa Anastasis e di attuare un percorso mirato sulla base delle necessità individuali
  • Colloqui con gli insegnanti dei ragazzi seguiti, al fine di creare situazioni di confronto metodologico e rapporti di cooperazione nei percorsi di apprendimento individuali
  • Colloqui con le famiglie al fine di monitorare il lavoro svolto, lavorare su possibili criticità e confrontarsi sui punti di forza per la loro implementazione

Descrizione dei beneficiari dell’intervento.

Il percorso si rivolge a ragazzi e ragazze della scuola primaria, secondaria di I e II grado, con diagnosi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento

Progetto “RealizzArti ed Il teatro che include”

Tra la fine di febbraio ed il mese di marzo nelle varie Regioni, le attività svolte con persone con disabilità sono state sospese. Infatti allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del Covid-19 e tenuto conto delle difficoltà, si era disposta la sospensione delle attività prima a seguito regionale e poi territoriale.

Le attività laboratoriali hanno, anche loro, affrontato due fasi di programmazioni e di azioni:

Nella cosiddetta fase 1, nella rimodulazione delle attività, si è ritenuto di prevedere il perdurare di alcune attività da remoto, che hanno dato prova di innovazione e di efficacia rispetto al percorso di vita delle persone con disabilità e di sollievo per i loro familiari. Alla luce del Dpcm del 9 Marzo 2020 si è manifestata anche sul nostro territorio la necessità di salvaguardare la salute comune attraverso un impegno personale alla restrizione dei movimenti e dei contatti sociali. Nei momenti di crisi e rarefazione dei rapporti sociali le categorie più fragili hanno rischiato di soffrire di più dalla situazione emergenziale. Pur rispettando scrupolosamente le direttive ministeriali si è cercato, attraverso questo progetto, di andare incontro a quelle categorie che maggiormente risultano svantaggiate dalla sospensione delle attività e della rete sociale. L’Associazione Il Tulipano Bianco APS, subito dopo la chiusura delle attività ha riformulato un primo progetto di rimodulazione delle attività, per far fronte alla situazione emergenziale e ha iniziato con le attività da remoto, creando quello che poi è stato definito Laboratori live.

“ LABORATORI LIVE” :

Il progetto proponeva la possibilità di sviluppare le attività laboratoriali utilizzando i canali telematici/ social (pagina facebook, messenger, video-chiamate, whatsapp), sviluppando una sorta di apprendimento cooperativo, basato sull’interazione di gruppo, con lo scopo di raggiungere un obiettivo comune. L’idea di fondo consisteva nell’ottenere il coinvolgimento attivo dei partecipanti nelle varie fasi del processo, in modo da ottenere una condivisione delle informazioni e delle idee. In questa strategia di apprendimento , il maestro d’arte e gli operatori avevano la funzione di facilitatori.

Gli obiettivi specifici sono stati :

  • Mantenere, rafforzare e sviluppare le autonomie presenti;

  • Garantire continuità tra il “prima e l’ora”: l’obiettivo che si è perseguito è stato quello di garantire continuità tanto negli obiettivi quanto nelle attività e nelle relazioni, affinchè non si interrompa il rapporto che nel tempo è stato costruito;

  • Insegnare a gestire la propria quotidianità nel proprio contesto abitativo;

  • Scoprire e/o mantenere interessi propri, hobbies ed attività;

Le fasi di realizzazione e progettazione per ogni attività laboratoriale sono state le seguenti :

  • Invio dell’elenco del materiale necessario per lo svolgimento del laboratorio;

  • Creazione di un tutorial da inviare via whatsapp : ogni maestro d’arte dovrà creare un video all’interno del quale si spiegheranno tutte le fasi, step by step, per la creazione del prodotto finale ( costruzione di uno strumento musicale, realizzazione di un dipinto e/o di un oggetto, realizzazione di una ricetta);

Interazione attraverso una video-chiamata con il gruppo per il “creare insieme”.

Nella fase 2, alla ripresa delle attività e dopo un periodo di forzata inattività, le persone con disabilità presentavano in via generalizzata ancora più bisogni di interventi e tutte le famiglie, letteralmente provate dall’emergenza, hanno avuto un’alta aspettative di ricevere risposte adeguate. Infatti, la prolungata sospensione, per di più in un clima di incertezza e di isolamento forzato, ha generato gravi ricadute sul funzionamento della persona e su tutta la famiglia.

RIMODULAZIONE ATTIVITA’ durante la FASE 2 dell’emergenza epidemiologica da COVID 19

Il progetto RealizzArti è stato rimodulato secondo un’articolazione basata su proposte che hanno tenuto conto delle esigenze determinate sia dalla prioritaria necessità di ridurre i rischi da contagio che dai bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie. Le aree di attività nei quali si articolava e si articola ancora oggi il progetto rispondono quindi in modo specifico e capillare a tutti gli utenti secondo quanto previsto nel D.G.R. n. 243 del 4 maggio 2020: LABORATORI IN PICCOLI GRUPPI:

Le attività si sono svolte in sede , rispettando i criteri di valutazione dei bisogni personalizzati, prendendo in considerazione la necessità di garantire un servizio necessario alle famiglie che più hanno risentito di questa sospensione.

Le attività in presenza sono riprese a partire dall’ultima settimana di settembre ed è stata proposta la seguente programmazione

  • riapertura di tutti e tre laboratori : arte, musica e teatro, mantenendo gli stessi giorni e gli stessi orari,

  • le attività laboratoriali sono state suddivise per gruppi composti di massimo 4 utenti per un totale di due gruppi nella stessa giornata per ogni laboratorio, più ore di sanificazione tra un gruppo e l’altro,

  • in ogni gruppo sono previsti :

  • n.1 Responsabile Coordinatore;

  • n. 1 Educatore;

  • n. 1 Esperto di laboratorio;

  • n.1 addetto all’assistenza di base;

Si precisa che il numero di operatori compresenti era ed è dipendente dal tipo di disabilità degli utenti effettivamente frequentanti. In base alla gravità dell’utenza il numero degli educatori e/o operatori è stato ed è integrato da ulteriore personale.

Le attività si svolgono all’interno di una nuova sede, ad uso esclusivo delle persone che frequentano i laboratori. Nella prima fase sono state previste delle attività di sensibilizzazione e educazione sul distanziamento sociale e le norme di sicurezza. Per rendere comprensibili le norme di sicurezza da seguire è prevista l’esposizione e la condivisione dei protocolli: la sede è stata dotata di cartellonistica comprensibile a tutti gli utenti finalizzate alla comprensione e all’apprendimento dei nuovi comportamenti funzionali. Sono state e sono tutt’ora messe in atto tutte le misure di prevenzione e sicurezza previste dalle linee guida governative e dalle Delibere Regionali, e dichiarate nell’autocertificazione, quali:

  • la sanificazione degli spazi prima dell’apertura;

  • messa a disposizione un‘area adibita a spogliatoio per i dipendenti;

  • l’applicazione di un piano di pulizie e sanificazione che verrà attuato più volte nella

frequenza quotidiana, soprattutto per quanto riguarda i servizi igienici, tutti gli ambienti frequentati dall’utenza e dagli operatorie gli strumenti usati;

  • la misurazione in entrata ed uscita della temperatura per gli operatori e utenti che verrà segnata su un registro apposito,

  • Il mantenimento del distanziamento di 1 metro per gli utenti;

  • i famigliari lasciano i propri parenti alla porta di ingresso,

  • la fornitura agli operatori di mascherine, visiere e guanti, oltre alla formazione prevista su protocolli e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza;

All’ingresso della sede si potevano trovare tutti i dispositivi di sicurezza igienico-sanitarie previste per il contenimento del COVID-19.

La realizzazione del progetto è stato orientato a perseguire il miglioramento e la continuità dell’offerta formativa, della qualità dell’azione educativa e della professionalità attraverso interventi mirati. L’intento è quello di potenziare gli interventi a sostegno della persona disabile e realizzare nello stesso tempo interventi di sollievo per il nucleo familiare.

Alla ripresa, sono state implementate le procedure per diminuire il rischio di contagio in particolar modo :dotazioni di Dpi idonei in quantità sufficiente, procedura di traige degli utenti e dei loro familiari per l’identificazione precoce di eventuali casi, formazione del personale, dei volontari e delle figure di supporto per la corretta adozione e gestione delle misure di prevenzione, sensibilizzazione e gestione dei familiari e visitatori, procedure e promemoria per promuovere comportamenti corretti: igiene delle mani; igiene respiratoria; corretto utilizzo dei DPI., pulizia, disinfezione e sterilizzazione alla fine di ogni turno, monitoraggio dell’implementazione delle misure adottate.

Mai come adesso è richiesta la massima attenzione e il massimo impegno per fare in modo che continuino ad essere assicurati tutti i servizi essenziali e tutelati gli spazi vitali e le libertà fondamentali delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Si ribadisce, infatti, che il complessivo atteggiamento deve rimanere sempre improntato alla massima cautela e dal più rigoroso rispetto di tutte le misure fornite, avendo a cura la tutela della persona, dei suoi familiari, degli operatori e di chiunque entri in contatto con i servizi svolti.

Infine, si precisa che le attività laboratoriali, proprio per garantire supporto alle famiglie, nel mese di dicembre non si sono fermate e sono proseguite per tutto il mese, fatta eccezione per i giorni festivi.

Video

https://www.facebook.com/iltulipanobiancoaps/videos/1419121671793839/

Progetto UGO

Come funziona ugo

interpreta semplici comandi vocali e li converte in comandi domotici emulando i comuni telecomandi ad

infrarossi (IR), radiofrequenza (RF) o IP (Internet Protocol) tramite connessione wifi. Differenze rispetto ad altri assistenti vocali tipo Alexa o Google Home:

non necessita di connessione Internet, caratteristica fondamentale che ne garantisce il funzionamento senza dipendere da connessioni o servizi, basta alimentarlo e funziona

non richiede la “parola chiave” prima di ogni comando vocale, questa caratteristica ne semplifica l’utilizzo a chi ha difficoltà o è affaticato

non riconosce il testo del parlato (speech to text), il riconoscimento si basa sull’impronta sonora del comando vocale precedentemente addestrato e memorizzato con la voce dell’utilizzatore, caratteristica molto importante per chi ha difficolta di pronuncia/linguaggio, anche una parola che può non avere senso può essere interpretata come comando vocale e associata ad una azione.

il microfono è posizionato nelle vicinanze dell’utilizzatore, riducendo notevolmente la possibilità di inneschi accidentali (es. rumori ambientali, TV, ecc.)

non solo riconoscimento vocale

Con la prossima versione basata su microcontrollore ESP32 ugo potrà essere configurato e controllato da interfaccia web, telecomando ad infrarossi, telecomando radio e sensori di vario tipo

(tattili, movimento, ecc.)

telefonare con ugo

poter comunicare in caso di emergenza è possibile tramite l’integrazione con un modulo GSM (attualmente in fase di sviluppo), che permette anche di generare messaggi text-to- speech in italiano o in inglese, in locale o remoto, per inviare avvisi o per la lettura di sms, email, notizie, feedback comandi, ecc.

se manca la corrente?

ugo è alimentato a 12V, il backup di alimentazione può essere fornito per più di 1 ora tramite un mini DC UPS a 12V molto più efficiente, compatto ed economico rispetto ai tradizionali UPS a 220V

Prossimi sviluppi di ugo riduzione ingombro, riconoscimento vocale evoluto,

modulo telefono GSM e audio e text-to-speech per implementare funzioni aggiuntive come la lettura e invio di sms, email, leggere notizie, migliorare l’uso tramite feedback del comando ricevuto

modulo ripetitore Wi-FI->IR per controllare dispositivi collocati fuori portata di un telecomando, es. una TV che si trova in un’altra stanza domotica.

Ugo può essere integrato con sistemi di domotica di vario tipo. Per le caratteristiche occorre valutare caso per caso le caratteristiche del sistema e le esigenze dell’utilizzatore.

Progetto Sportello Anziani – Siamo sempre in Ascolto.

Dall’analisi del contesto emerge chiaramente la crescita della popolazione anziana e che questo abbia determinato un aumento dei bisogni di cura degli anziani e dei disabili. Coerentemente con l’art. 15 e 16 della 328/00, legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, il presente progetto ha come obiettivo generale quello del supporto agli anziani e del sostegno alle loro reti familiari. Si tratta di contribuire al consolidamento di una rete di attività di supporto all’anziano e al disabile che aumenti la qualità della vita, migliori la dimensione di autonomia ed indipendenza degli stessi, combattendo allo stesso tempo l’isolamento sociale e la solitudine. Alcuni di questi pur essendo ancora socialmente vivi e attivi si trovano in condizioni di emarginazione e solitudine per cui non sono invogliati a intrattenere rapporti sociali con gli altri e a coltivare interessi di vario genere. Molti anziani e disabili, infatti, tendono ad eleggere l’ambiente domestico a luogo centrale ed esclusivo della loro vita, rischiando però di trovarsi in una condizione di isolamento e solitudine. La solitudine è una conseguenza della difficoltà di comunicare le proprie inquietudini, la sofferenza, le gioie. Per tentare di colmare il vuoto può essere utile una semplice compagnia. Molti anziani e disabili hanno spesso bisogno di interventi capaci di incidere in modo efficiente ed efficace su tutte quelle abilità necessarie per continuare a gestire in autonomia la propria vita quotidiana. Questi bisogni, se ben supportati da una adeguata offerta di aiuto possono prevenire la solitudine, le difficoltà relazionali e la progressiva perdita di autosufficienza, autonomia e autostima da parte della persona. Beneficio La realizzazione di questo progetto, permetterà il potenziamento del sistema locale di assistenza agli anziani e ai disabili, contribuendo a colmare la distanza esistente tra domanda ed offerta attuale di servizi socio-assistenziali. Il Progetto “Siamo sempre in ascolto” vuole contribuire a perfezionare l’attuazione del Welfare locale all’interno del contesto territoriale, attraverso l’incremento del livello e della qualità dei servizi socio- assistenziali resi alle persone con più di 65 anni e ai disabili. Nel caso in cui si tratti di anziani/disabili soli, si mira alla creazione/consolidamento di una rete di attività che combatta l’isolamento sociale ed aumenti la qualità della vita, migliorandone la dimensione di autonomia ed indipendenza, riducendo contemporaneamente il margine di solitudine. Nel caso in cui si tratti di anziani/disabili dotati di un debole supporto familiare si mira ad alleggerire il carico relativo ai compiti di cura della famiglia nelle forme dell’assistenza, domiciliare e morale. La realizzazione del progetto pertanto contribuirà ad implementare le politiche di settore dedicate agli anziani e ai disabili sul territorio del Comune di riferimento. Tale implementazione si rileva necessaria alla piena attuazione delle priorità relative al settore anziani/disabili programmate nel Piano di zona, che ha delineato, tra gli obiettivi di sistema, l’ampliamento delle attività dedicate agli anziani, l’omogeneizzazione dei criteri di accesso ai servizi e l’individuazione di strategie di aggancio della solitudine vissuta dalla popolazione. Sulla base di queste constatazioni, appare evidente che le attività che potranno essere implementate attraverso l’attuazione di questo progetto, andranno ad incidere positivamente sul livello quali- quantitativo delle prestazioni rivolte agli utenti, destinato altrimenti ad interrompersi ad una soglia medio-bassa, senza riuscire a garantire il soddisfacimento di bisogni primari di coloro che hanno fatto richiesta di un supporto ai Servizi Sociali comunali.

OBIETTIVI SPECIFICI

Il progetto si propone di migliorare la qualità della vita degli anziani e dei disabili :

  1. Effettuando un sostegno psico-sociale, creando un rapporto di fiducia con l’assistito, sostenendolo nelle sue difficoltà di ordine psicologico e sociale, migliorando i rapporti familiari, specie quelli parentali e dei vicini. L’accelerata vita moderna porta tutti a involute distrazioni specie tra familiari perché si è certi di una naturale comprensione: l’anziano richiede silenziosamente le attenzioni di un bambino, il disabile vive in una rassegnata solitudine la sua quotidianità.

  2. Attivando iniziative di disbrigo di pratiche burocratiche, amministrative o semplicemente di gestione quotidiana della spesa e della cura della persona, etc

I risultati attesi saranno:

  • Una razionalizzazione della domanda e dell’accesso ai servizi da parte della popolazione anziana e disabile attraverso la creazione di uno sportello informativo. Riguarda innanzi tutto la fruibilità ottimale dei servizi verificando anche l’effettiva necessità di assistenza domiciliare, che assai spesso viene richiesta per semplici impedimenti alla mobilità, piuttosto che per la non autosufficienza psicofisica dell’utente.

  • Riduzione dell’emarginazione sociale e della solitudine attraverso l’arricchimento della vita socio relazionale finalizzata a promuovere la partecipazione degli utenti in attività di socializzazione e ricreazione

  • Recupero e supporto all’autonomia rispetto allo svolgimento delle attività quotidiane

Attraverso lo “SPORTELLO INFORMATIVO” che sarà un punto di riferimento informativo per fornire informazioni e orientare gli anziani e i disabili sui servizi socio-sanitari alla persona: in sostanza questi gli obiettivi principali, tra loro strettamente collegati:

  1. riconoscere i bisogni e le necessità manifestate dall’utente in tema di orientamento e informazione;

  2. fornire le risposte più adeguate.

  3. verificare l’effettivo bisogno dell’anziano/disabile di fruire di servizi di assistenza sanitaria e sociosanitaria domiciliare;

  4. fornire ausilio e consulenza all’anziano/disabile che non sappia come procedere per ottenere l’accesso a questi servizi;

  5. favorire la mobilità per raggiungere i servizi organizzandone lo spostamento;

  6. attivare un servizio domiciliare che consenta all’anziano/disabile solo, non autosufficiente e privo di canali verso l’esterno di fruire di supporto e assistenza;

  7. in caso di indisponibilità del servizio pubblico, aiutare l’utente a individuare gli operatori privati che meglio e più economicamente possano soddisfare i suoi bisogni di assistenza.

Progetto: Realizzazione arredo a verde e pavimentazione giardino in arre limitrofe al Centro Diurno per persone con disabilità di Villa Albani

La persona con disabilità nella sua globalità, come persona innanzitutto con cui entrare in relazione. Una relazione che richiede creatività professionale per sperimentare e costruire i linguaggi della comunicazione.

Indirizzare l’azione trasformativa a tutta la comunità sociale

Dal nostro punto di vista l’azione trasformativa non è indirizzata alla persona con disabilità, ma è indirizzata a tutto l’ambiente circostante, a partire dagli operatori coinvolti e dai genitori. La persona con disabilità si trova ad essere in questo modo, non oggetto di un’azione educativa ma soggetto. Soggetto dell’educazione di se stessa, perché sceglie e dialoga con l’operatore sul proprio processo di apprendimento, ma anche soggetto di un processo di integrazione che mira a modificare un contesto sociale in modo tale che una integrazione sia realmente possibile. La persona con disabilità diviene così attore protagonista di un processo trasformativo che, a partire dal proprio modo di essere e di comunicare pone le basi per un percorso di ricerca e di apprendimento di modi di comunicare e di relazionarsi differenti.

Questo processo si concretizza in un tessuto connettivo, una rete che a partire dal Centro Diurno può allargarsi in tappe progressive al vicinato e a tutto il territorio, costituendo un modello di cittadinanza attiva che può migliorare la qualità di vita non solo di chi è disabile, ma di tutti quelli che partecipando alla rete, aumentano il proprio capitale sociale. Questo tessuto connettivo è quel che chiamiamo Sfondo Integratore, uno sfondo di riferimento che dia senso e permetta di leggere le differenze in chiave positiva, una rete di relazioni in grado di contenere la distanza e l’incomprensione tra i diversi modi di essere, attraverso un percorso di conoscenza e di fiducia.

Il laboratorio è rivolto alla cura dello spazio verde esterno antistate e retrostante al Centro Diurno

Le attività di giardinaggio ed orto permettono una interazione progettuale con la natura, le sollecitazioni sensoriali come la vista (il paesaggio), gli odori, i sapori, il contatto diretto con la terra e con altri organismi viventi, stimolano i diversi sensi della persona. Inoltre alcune delle operazioni colturali (l’annaffiatura, la raccolta dei prodotti, le semine in vaso) prevedono schemi di azioni molto semplici e consentono di coinvolgere anche soggetti con limitate capacità fisiche o mentali. L’agricoltura non è un’attività sedentaria, compatibilmente con le possibilità motorie degli utenti, questi possono essere coinvolti in diverse attività che implicano movimento, facendo in modo che l’impegno fisico, oltre agli effetti sulla salute del corpo, contribuisca a ridurre lo stress e l’ansietà generati da disturbi determinati da ritardo cognitivo.

Obiettivi: Migliorare l’orientamento spazio-temporale stimolando alcune abilità cognitive attraverso l’apprendimento di nuove abilità e competenze pratiche e teoriche e la stimolazione

sensoriale, aumento del senso di utilità e di autostima: le piante reagiscono rapidamente alla cura dell’uomo (come alle sue negligenze) e lo “ricompensano” con la produzione di nuove foglie, fiori e di frutti. Si verifica così una sorta di feedback positivo che contribuisce a rafforzare la stima di sé. Anche l’ottenimento di un prodotto “utile” per la collettività come nel caso di ortaggi o di fiori,contribuisce all’autostima del soggetto in quanto partecipe della comunità locale al cui benessere offre anch’egli un contributo.

Socializzazione: l’Ente gestore si avvarrà della consulenza di un agronomo per la realizzazione del progetto e di un giardiniere esperto.

RELAZIONE TECNICA

All’interno della struttura ASL di Anzio denominata Villa Albani sono presenti aree verdi di diverse dimensioni, contraddistinte dalla presenza di alberature esemplari, di prima e di seconda forza, soprattutto di specie Pinus Pinea e Quercus Ilex.

Le due zone verdi oggetto di questa relazione sono aree verdi di confine, pertanto in parte delimitate da muro perimetrale, danneggiato o ammalorato in più punti e da recinzione in paletti di ferro e rete, anch’essa presentante segni di danneggiamento. Al loro interno sono presenti alberature esemplari di specie Pinus Pinea, essenze arboree di modeste dimensioni (sp. Ligustro/ Quercus) ed essenze arbustive in varietà.

La prima area, posta di fronte all’entrata principale dell’edificio presente ha una estensione di circa 1.100 mq quasi completamente pianeggiante; la seconda, alle spalle dell’edificio, è di minori dimensioni (circa 500 mq) e non presenta al suo interno alberature.

A ridosso del muro perimetrale è presente una aiuola composta di piante di specie Lavanda e altri cespugli minori; è presente altresì una ceppaia di specie Ailanthus altissima con alberature di h fino a mt. 4.

Non sono presenti pavimentazioni interne alle aree. PROGETTAZIONE

Come da richiesta, dopo attenta analisi di tutte le componenti tecniche che riguardano le aree in oggetto, si è scelto di creare e/o completare l’arredo a verde perimetrale nell’area di fronte all’edificio e in quella di spalle, proponendo per quest’ultima anche la realizzazione di una zona destinata alla coltivazione di essenze orticole.

Al fine di permettere una corretta fruizione di questa seconda area si propone inoltre la realizzazione di una pavimentazione in tufo che permetta di raggiungere la zona ad orto, di percorrerla nel perimetro e al suo interno.

Nella scelta delle specie vegetali da immettere si è preferito privilegiare essenze di origine mediterranea , di dimensioni piccolo medie, in numero sufficiente a garantire una copertura degli spazi destinati in tempi relativamente brevi, alternando fioriture, colori e profumi.

Il tutto pensando al loro sviluppo futuro e quindi preferendo piante con esigenze manutentive contenute.

LAVORI DA EFFETTUARE

Muro perimetrale

  • Lavorazione sul rivestimento murario al fine di eliminarne le porzioni danneggiate

  • Realizzazione di n. 6 aiuole di uguali dimensioni (6 mt. x 1,5) mediante lavorazione multipla del terreno, concimazione e messa a dimora di essenze arbustive e officinali di diverse specie e dimensioni ( lavanda – corbezzolo – salvia – mirto – rosmarino – tamerice)

  • Realizzazione di n.1 aiuola centrale di modeste dimensioni ( 2,5mt x 1,5mt) mediante lavorazione multipla del terreno, concimazione e messa a dimora di cespugli di specie Lantana

  • Realizzazione di pavimento di confine laterale per 6 vialetti di 1,5 metri di lunghezza e 1 mt di profondità

  • Eliminazione e/o spostamento di tutte le essenze vegetali attualmente presenti nelle aree destinate ad aiuola

  • Eliminazione della ceppaia di Ailanthus mediante lavorazioni aeree e dell’apparato radicale

  • Pulizie finali e smaltimento di tutto il materiale di risulta vegetale e non prodotto dall’intervento

  • Pulizie finali e smaltimenti vari

Area centrale

  • Realizzazione di zona destinata alla coltivazione di essenze orticole formata da 7 spazi contigui di dimensioni ciascuno 10 mt x 1,00 mt (per un totale di 70 mq) interrotte dalla realizzazione di n. 6 vialetti calpestabili con pavimentazione realizzato con calcestruzzo armato con rete metallica lisciato con mezzi idonei di dimensioni ciascuno 10 mt x 0,50 mt ( per un totale di 30 mq)

  • Realizzazione di pavimentazione calpestabile per esterni tutto attorno alla zona destinata ad orto incluso viale di collegamento da pavimento esterno edificio all’orto per un totale di mq 78 circa.

  • Lavorazione multipla del terreno differenziata a secondo della diversa destinazione delle aree, orticole e pavimentate.

  • Pulizie finali e smaltimenti vari.

Lavorazioni

  • Eliminazione e/o spostamento delle essenze vegetali presenti

  • Eliminazione tramite potatura, scasso del terreno ed asportazione dell’apparato radicale di ceppaia di Ailanthus Altissima

  • Realizzazione delle aiuole mediante messa a dimora delle essenze vegetali e posa in opera della pavimentazione di delimitazione

  • Concimazioni e legature

  • Prima annaffiatura

  • Pulizie finali e smaltimento di tutto il materiale di risulta prodotto dall’intervento

Progetto “Le radici di DAFNE”

LE RADICI DI DAFNE – Punto di ascolto e sostegno gratuito a favore della donna

L’Associazione Il Tulipano Bianco APS, da sempre sensibile alle tematiche legate alla donna e al suo benessere psicologico intende promuovere il progetto “le radici di dafne” e offrire uno spazio di ascolto e sostegno professionale totalmente gratuito alle donne.

L’idea progettuale nasce a partire dalla riflessione delle conseguenze dello stato pandemico che si stanno vivendo da più di un anno e che stanno mettendo a dura prova la tenuta psicologica delle persone e in particolare delle donne.

Il progetto ad oggi ha dato sostegno e ascolto a 18 donne. Ci siamo occupati di donne separate, con figli minori, che hanno dovuto gestire la fase pandemica nell’isolamento limitando l’attività lavorativa e nella necessità di sostenere i propri figli senza il supporto dell’altro genitore, attraversando lunghi periodi di chiusura delle scuole e talvolta gestendo la vulnerabilità economica che in molti casi ne è conseguita.

Donne che vivono separazioni conflittuali o giovane donne che si trovano in situazioni di fragilità emotiva, di disorientamento o di confusione, o donne che stanno vivendo un lutto significativo o stanno affrontando difficoltà emotive nella relazione con i figli, con i partner o con se stesse.

Per tutte queste situazioni lo spazio di ascolto ha fornito brevi percorsi di sostegno psicologico gestiti da psicoterapeute esperte nel settore.

Il riconoscere in sé alcuni segnali di malessere psicologico non deve essere inteso come una fragilità personale o una sconfitta, ma come una reazione possibile di fronte a una situazione che ancora non è totalmente sotto controllo e che, a distanza di un anno, ci conduce a fare i conti anche con la stanchezza e la fatica emotiva accumulata e talvolta non elaborata.

Con il nostro progetto LE RADICI DI DAFNE offriamo uno spazio di ascolto professionale che mira a:

– comprendere e valutare la natura del disagio segnalato, indirizzare e orientare verso i percorsi più indicati per ripristinare uno stato di benessere personale, familiare e di coppia.

– fornire strategie di problem solving per avere degli strumenti fruibili da subito per far fronte al problema,

– Fornire supporto specialistico per gestire questo specifico momento di difficoltà ed emergenza sanitaria;

– facilitare l’accesso dei cittadini ai servizi territoriali;

– favorire i processi di inclusione sociale;

– promuovere il benessere psicologico della persona;

– fornire strumenti per il rafforzamento delle capacità adattative delle persone.

Progetto “La Scuola del Passo”

Il progetto mira a recuperare la forza, la coordinazione nella deambulazione, l’allenamento dell’equilibrio e della coordinazione, onde ridurre il numero delle cadute accidentali. Inoltre, gli incontri di educazione sanitaria vogliono invece fornire una corretta informazione su argomenti usuali e tipici dell’età matura da parte di Medici Specialisti, stimolando anche un confronto diretto con la platea per chiarire le errate convinzioni ed indurre un comportamento valido per la salute. I temi discussi ed approfonditi in tale contesto sono:

OSTEOPOROSI, MITI E REALTA’ incontro condotta dall’Endocrinologa e dal Fisiatra per valutare quante errate convinzioni coltiviamo su un argomento così attuale.

ALIMENTAZIONE DELL’ANZIANO incontro condotto dal Dietologo sull’importanza di una buona alimentazione, non necessariamente noioso o monotona, quali cibi preferire e cosa evitare.

COME PREVENIRE LE CADUTE incontro condotto da un Fisiatra ed un Fisioterapista professionista insieme ad una infermiera professionale su cosa bisogna allontanare dal cammino di un anziano per ridurre la probabilità di caduta.

TIROIDE CHE PASSIONE incontro con l’Endocrinologa che presenterà in maniera accessibile a tutti, le patologie della tiroide, oggi frequenti o meglio conosciute.

SCOLIOSI MITI E REALTA’ incontro condotto da un Ortopedico/Fisiatra per illustrare cosa è realmente la scoliosi e cosa sia l’atteggiamento scoliotico, note sull’evoluzione della scoliosi nella terza età al perché gli adolescenti studiano come pitoni attorcigliati o si muovono come elefanti in una cristalleria, cosida abbracciare l’evoluzione della scoliosi lungo tutto l’arco della vita. Infine quali siano gli sport preferibili per quei ragazzi che abbiamo mostrato un atteggiamento scoliotico.

Descrizione del contesto di intervento

Dedicato alle persone agèe, over-70 (anche over 65 se fragili) che negli ultimi 12-24 mesi abbiano mostrato una facilità alla caduta o abbiano rinunciato ad uscire da casa, perchè avvertono insicurezza nel cammino.

La recente condizione di pandemia ha aggravato una grossa criticità della nostra società: c’è poco o alcun tempo da dedicare ai nostri anziani, che perciò vivono una condizione di separazione dalle relazioni sociali ed affettive fino all’isolamento. Questo sviluppa una condizione di depressione che si accompagna al deterioramento motorio, dell’equilibrio e della coordinazione che genera una condizione di insicurezza soprattutto nelle uscite da casa. La mancanza di relazione comporta altresì un deterioramento neurocognitivo.

Relazione Tecnica

Il corso è stato svolto per 11 incontri, dal 18/05 al 22/06, a cadenza bisettimanale. Il primo incontro lo abbiamo dedicato alla presentazione teorica e pratica del progetto, alla conoscenza con i fisioterapisti dott.ssa Pamela MASI e dott. Mauro PACILIO, con la responsabile del progetto dott.ssa Adriana ANTONACI, e con il rappresentante dell’Associazione SalAgnini prof. Paolo MINASI.

Il gruppo è risultato composto da 9 utenti: 8 F + 1 M, ai quali si è aggiunta 1 F a metà corso, per un totale di 10 componenti, di età dai 62 ai 78 aa (media 69 aa).

La partecipazione può essere definita assidua da parte di tutto il gruppo.

N.

Cognome e nome

N.

presenze

Firma

18/5

20/5

25/5

27/5

1/6

3/6

8/6

10/6

15/6

17/6

22/6

1

Palma Beatrice

10/11

X

X

X

X

X

X

X

X

X

X

2

Romagnoli Giulia

10/11

X

X

X

X

X

X

X

X

X

X

3

Gatti Maria Eugenia

7/11

X

X

X

X

X

X

X

4

Toson Marin Maurizio

8/11

X

X

X

X

X

X

X

X

5

Ottaviani Teresa

7/11

X

X

X

X

X

X

X

6

Galanti Giuseppina

10/11

X

X

X

X

X

X

X

X

X

X

7

Carosi Maria Giovanna

10/11

X

X

X

X

X

X

X

X

X

X

8

Capobianco Liliana

9/11

X

X

X

X

X

X

X

X

X

9

Falchi Luisa

10/11

X

X

X

X

X

X

X

X

X

X

10

La Tegola Rosa

4/11

X

X

X

X

Al primo incontro sono stati consegnati 2 questionari:

  • WOMAC OSTEOARTHRITIS INDEX

  • INDICE ALGOFUNZIONALE di LEQUESNE

per permettere un inquadramento dei componenti del gruppo e valutare l’intensità del dolore da patologia artrosica e la disabilità funzionale derivante.

I Fisioterapisti hanno condotto un programma di attività su:

  • rinforzo muscolare degli arti inferiori;

  • recupero dell’articolarità degli arti inferiori e del cingolo scapolo-omerale;

  • recupero della propriocezione e dell’equilibrio;

  • recupero della socialità.

Va citato che nel corso dello svolgimento degli incontri si è verificato un fenomeno involontario, ma assai stimolante: il sostegno dei bambini della scuola materna, che giocavano nel giardino scolastico attiguo allo spazio Arena di SalAgnini, dove si sono svolte la maggior parte delle sedute.

Quando i bimbi si sono accorti che persone dell’età dei loro nonni eseguivano “la ginnastica”, similmente a come loro fanno in alcune lezioni, si sono incuriositi ed hanno cominciato a manifestare il loro “tifo”, rappresentando un’ulteriore nota di allegria.

Al termine del ciclo di incontri per la Scuola del Passo è stata consegnata una scheda di Customer Satisfaction, da compilare in forma anonima.

N.

Quanto è soddisfatto dei seguenti aspetti?

Risposte

Valore medio

1

2

3

4

5

6

1

Come valuta la cortesia e la sollecitudine nell’accoglienza?

10

10

9

10

10

10

9,8

2

Come valuta l’adeguatezza degli ambienti dove si sono svolti gli incontri

(servizi igienici, arredi degli ambienti, attrezzatura)?

10

10

9

10

9

10

9,7

3

Come valuta la pulizia dei locali dove si sono svolti gli incontri?

10

9

9

10

9

10

9,5

4

Come valuta la tranquillità ed il comfort degli ambienti dove si sono svolti

gli incontri?

10

9

9

10

10

10

9,7

5

Come valuta le informazioni ricevute sullo svolgimento della “Scuola del

passo”?

10

10

9

8

10

9,4

6

Ritiene che la forza dei suoi arti inferiori sia migliorata? Quanto (0-10)?

7

8

5

5

8

7

6,7

7

Ritiene che il suo equilibrio sia migliorato? Quanto (0-10)?

8

8

5

5

8

8

7,0

8

Cosa le è piaciuto di più in Pamela?

disponibilità simpatia

competenza

disponibilità simpatia

uguali

bravi uguali

spiegazione accurata

esercizi

empatia chiarezza

ritmo

9

Cosa le è piaciuto di più in Mauro?

disponibilità

simpatia competenza

simpatia disponibilità

uguali

bravi uguali

attenzione simpatia

empatia

chiarezza ritmo

10

Secondo la sua esperienza, cosa andrebbe migliorato in questi cicli di

incontri?

n.

incontri

n.

incontri

durata

gruppi

più omogenei

11

Cosa ha gradito di più durante questo ciclo di incontri (comfort locali – attrezzature – rispetto degli orari – ascolto richieste – cortesia operatori –

aspetto tecnico-professionale)?

tutto

tutto

cortesia professionalità

accoglienza

tutto

ascolto cortesia

professionalità

12

Per la sua attuale esperienza, cosa possiamo migliorare?

bene così

bene così

non so

nulla

13

Ritiene che la sua difficoltà motoria sia stata adeguatamente trattata?

non so

14

Consiglierebbe ad altri di partecipare a questa “Scuola del passo”?

15

Alla conclusione dei nostri incontri, come si sente?

meglio

meglio

meglio

meglio

meglio

meglio

meglio

Osservazioni

Dalle informazioni raccolte attraverso la scheda informativa, compilata da ciascun partecipante, possiamo affermare che i componenti del gruppo presentano patologie caratteristiche di questa fascia d’età:

  • 4 ipertensione

  • 5 dislipidemia

  • 2 esiti di infarto miocardico

  • 2 osteoporosi

  • 1 diabete mellito

  • 2 ipotiroidismo

  • 1 esito recente artroprotesi anca

  • 1 spondilolisi

  • 1 spondilolistesi

  • 2 esiti meniscectomia e/o plastica ricostruttiva LCA ginocchio

Dalle scale WOMAC e LEQUESNE si può dedurre che i partecipanti presentavano condizioni iniziali di limitazione funzionale da dolore artrosico, così riassumibili.

 

N.

Cognome e nome

N.

presenze

18/05/2021

Scala Womac

Scala Lequesne

W-D

W-R

W-F

L

1

Palma Beatrice

10/11

0

2

8

2

2

Romagnoli Giulia

10/11

2

1

3

1,5

3

Gatti Maria Eugenia

7/11

6

3

23

13

4

Toson Marin Maurizio

8/11

4

1

14

7

5

Ottaviani Teresa

7/11

8

3

33

16

6

Galanti Giuseppina

10/11

2

0

5

3

7

Carosi Maria Giovanna

10/11

11

6

19

6

8

Capobianco Liliana

9/11

7

3

22

5

9

Falchi Luisa

10/11

8

4

35

16

10

La Tegola Rosa

4/11

4 (*)

 

Secondo classificazione LEQUESNE:

  • 4 partecipanti: limitazione minore

  • 3 partecipanti: limitazione moderata

  • 0 partecipanti: limitazione grave

  • 1 partecipante: limitazione molto grave

  • 2 partecipanti: limitazione estremamente grave

Secondo classificazione WOMAC – Dolore:

  • 4 partecipanti: minore

  • 4 partecipanti: moderato

  • 1 partecipante: medio

Secondo classificazione WOMAC – Rigidità:

  • 4 partecipanti: minore

  • 4 partecipanti: moderato

  • 1 partecipante: medio

Secondo classificazione WOMAC – Limitazione della funzionalità:

  • 4 partecipanti: minore

  • 5 partecipanti: moderata

Dall’esame delle schede di Customer satisfaction, si può desumere:

  • il gradimento unanime dei partecipanti per l’attività e per entrambi i fisioterapisti che hanno condotto il corso;

  • che l’ambiente di lavoro è stato trovato gradevole;

  • che tutti i partecipanti hanno percepito un miglioramento della propria condizione.

Altresì è stato richiesto di aumentare il numero degli incontri e di organizzare gruppi più omogenei.

Alla conclusione del ciclo di incontri, ho osservato personalmente che i partecipanti hanno mostrato:

  • un buon apprendimento degli esercizi proposti,

  • una buona esecuzione degli stessi per la maggior parte dei partecipanti,

  • un recupero dell’articolarità del cingolo scapolo-omerale, riuscendo ad eseguire esercizi con il bastone per gli arti superiori, che alcuni inizialmente non riuscivano ad eseguire,

  • un sicuro miglioramento della forza a carico degli arti inferiori e dell’equilibrio, tanto che hanno mostrato di essere in grado di alzarsi della posizione assisa senza bisogno di appoggio ai braccioli delle sedie.

Le radici di DAFNE’ E ‘SCUOLA DEL PASSO’ – MAGGIO 2021

NEWSTUSCIA

http://www.newtuscia.it/2021/05/25/tulipano-bianco-aps-ascolto-sostegno-donne-anziani/#:~:text=Grazie%20al%20progetto%20%E2%80%9CLe%20radici,da%20psicoterapeute%20esperte%20nel%20settore.

TUSCIATIMES

https://www.tusciatimes.eu/il-tulipano-bianco-aps-ascolto-e-sostegno-per-donne-e-anziani/

CONTROLUCE

https://www.controluce.it/notizie/il-tulipano-bianco-aps-ascolto-e-sostegno-per-donne-e-anziani/

PAESE ROMA

https://www.paeseroma.it/2021/05/26/roma-inaugurati-due-progetti-sociali-a-sostegno-di-donne-e-anziani/

LA VOCE DEL LAZIO

https://www.lavocedellazio.it/attualita/27138-il-tulipano-bianco-aps-ascolto-e-sostegno-per-donne-e-anziani-per-ricostruire-le-relazioni-e-voltare-pagina.html

IL POMERIDIANO

https://ilpomeridiano.net/il-tulipano-bianco-aps-ascolto-e-sostegno-per-donne-e-anziani/

CORPO E SALUTE

https://corpoesalute.net/il-tulipano-bianco-aps-ascolto-e-sostegno-per-donne-e-anziani/