Rendicontazione 5 per mille – anno finanziario 2016
In rapporto alla Rendicontazione dell’importo spettante a “IL TULIPANO BIANCO APS” riferito al 5×1000 ’16 per € 190.225,49
Progetto “IL SAN CAMILLO RISPONDE”
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini IL TULIPANO BIANCO APS ROMA
La diminuzione delle visite e dei consulti presso le Aziende Ospedaliere è una delle conseguenze impreviste della nuova emergenza coronavirus. Un effetto perverso quanto comprensibilissimo, gli ospedali se ne sono via via accorti col passare delle settimane, statistiche alla mano: gli accessi in ospedale si sono dimezzati per paura del contagio. Insomma, se è normale avere paura del Covid 19, in alcuni casi c’è purtroppo anche di peggio, di cui aver paura. Molto spesso i pazienti decidono di rivolgersi alle strutture ospedaliere e lo fanno in molti casi tardivamente, con il conseguente rischio di gravi complicazioni.
La guerra al Coronavirus non termina con il debellamento dell’infezione ma prosegue con l’obiettivo di curare tutti i pazienti che hanno bisogno delle cure ospedaliere.
Progetto:
Oggetto del presente documento è la proposta del San Camillo Forlanini per affrontare la prossima fase dell’emergenza COVID, ovvero quella relativa alla progressiva riattivazione delle attività “programmate”, creando le condizioni affinché anche pazienti non urgenti possano entrare in contatto con gli specialisti ed, al bisogno, dagli stessi essere visitati.
La fase attuale è infatti caratterizzata da una forte riduzione delle attività determinata dalle disposizioni governative e regionali concernenti il contenimento della diffusione di COVID 19 ed anche dal timore non giustificato dell’utenza di andare in ospedale in quanto ritenuto “luogo” di potenziale contagio.
Rassegna stampa
http://www.scamilloforlanini.rm.it/in–evidenza/460–san–camillo–risponde–2
https://www.affaritaliani.it/roma/coronavirus–sanita–fase–2–san–camillo–risponde–gli–specialisti–al–telefono–674133.html?ref=ig&utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook
https://www.leggo.it/italia/roma/il_san_camillo_risponde_e_i_servizi_medici_ora_volano_grazie_al_nuovo_servizio_via_telefono–5243437.html
https://www.romatoday.it/benessere/salute/san–camillo–servizio–telefonico–pazienti.html
https://www.agenzianova.com/a/5ec7dfcae2dc91.36973917/2950136/2020–05–22/sanita–a–ospedale–san–camillo–servizio–telefonico–per–avvicinare–pazienti–e–specialisti
https://www.virgilio.it/italia/roma/notizielocali/il_san_camillo_risponde_e_i_servizi_medici_ora_volano_grazie_al_nuovo_servizio_via_telefono–62328678.html
https://www.romasette.it/ospedale–san–camillo–valorizzare–leredita–dellemergenza/
http://www.lecitta.it/regione–lazio–notizie/145–regione–lazio–3/11666–roma–al–via–il–servizio–il–san–camillo–risponde
https://www.giomagazine.it/salute/roma–san–camillo–risponde–un–servizio–telefonico–per–facilitare–il–contatto–tra–utenti–e–medici–specialisti/
https://www.newslocker.com/it–it/regione/roma/san–camillo–risponde–consulenza–telefonica–per–pazienti–con–patologie–a–rischio/
Progetto “SMARTDOC”
INT MILANO– TULIPANO BIANCO APS ROMA
Proposta di Teleconsulto/Telemedicina (Video Consulenza) ed eventuale successiva presa in carico di pazienti affetti da Neoplasie Polmonari
La diminuzione delle visite e dei consulti presso le Aziende Ospedaliere è una delle conseguenze impreviste della nuova emergenza coronavirus. Un effetto perverso quanto comprensibilissimo, gli ospedali se ne sono via via accorti col passare delle settimane, statistiche alla mano: gli accessi in ospedale si sono dimezzati per paura del contagio. Insomma, se è normale avere paura del Covid–19, in alcuni casi c’è purtroppo anche di peggio, di cui aver paura. Molto spesso i pazienti decidono di rivolgersi alle strutture ospedaliere e lo fanno in molti casi tardivamente, con il conseguente rischio di gravi complicazioni.
La guerra al Coronavirus non termina con il debellamento dell’infezione ma prosegue con l’obiettivo di curare tutti i pazienti che hanno bisogno delle cure ospedaliere.
Introduzione/Background
L’obiettivo del nostro progetto è di affrontare la fase 2 dell’Emergenza COVID–19, comunicando ai pazienti affetti da neoplasia polmonare che richiedono contatto e follow–up con i medici specialisti in chirurgia oncologica polmonare della vostra struttura, la possibilità di ricevere un consulto ufficiale in modalità di Video consulenza e successivamente di essere presi in carico presso la Divisione della Chirurgia Toracica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per eseguire gli accertamenti e le cure del caso.
La fase attuale è infatti caratterizzata da una progressiva forte riduzione delle attività ambulatoriale — determinata dalle disposizioni governative e regionali concernenti il contenimento della diffusione di COVID–19 — ed anche dal timore non giustificato ma ben radicato nella popolazione di venire in qualche modo in contatto con il virus anche solo venendo nella città di Milano ed attraversando le mura di una struttura ospedaliera.
Lo scenario attuale è quello in cui da un lato esiste la preoccupazione diffusa da parte della popolazione, dall’altro vi è una oggettiva difficoltà per la stessa di relazionarsi con i medici di medicina generale, impegnati sul fronte territoriale nel contrasto della malattia virale e spesso materialmente impossibilitati a valutare e prescrivere visite urgenti specialistiche.
In questo particolare ambito è certamente opportuno favorire — nel rispetto delle regole vigenti — uno stretto contatto specialistico con tutti quei pazienti per i quali un ritardo diagnostico può innescare o aggravare una patologia necessitante di presa in carico rapida.
Rassegna Stampa
LA MESCOLANZA
https://www.lamescolanza.com/20200717/smartdoc/
SUPERABILE
https://www.superabile.it/cs/superabile/salute–e–ricerca/20200717–nf–smartdoc.html
CRONACA OGGI QUOTIDIANO
CRONACHE DI SCIENZA
Al via ‘SMARTDOC’: il teleconsulto per la gestione e la diagnosi delle neoplasie polmonari
FIDEST
Teleconsulto per la diagnosi delle neoplasie
https://milano.repubblica.it/tempo–libero/cultura/evento/il_tulipano_bianco_lancia_la_nuova_campagna_per_il_5x1000–196566.html
CORPO E SALUTE
LA VOCE DEL LAZIO
https://lavocedellazio.it/salute/22357–smartdoc–il–teleconsulto–per–la–gestione–e–la–diagnosi–delle–neoplasie–polmonari–dell–istituto–nazionale–dei–tumori–di–milano–in–collaborazione–con–l–associazione–il–tulipano–bianco.html
https://www.milanofinanza.it/news/polmone–cure–sempre–piu–mirate–202008281758218410
http://finanza.tgcom24.mediaset.it/news/dettaglio_news.asp?id=202008281758218410&chkAgenzie=TMFI
PROGETTO “ORTI E RAPPORTI”
La scuola, insieme alla famiglia, è la principale agenzia di formazione e di socializzazione dell’individuo, uno dei perni su cui far leva per promuovere il benessere integrale (fisico, psicologico, relazionale) dei ragazzi.
La scuola è un luogo di vita dove si sperimentano molteplici incontri tra coetanei, dove si impara la convivenza civile e a relazionarsi con gli adulti. Alcune di queste esperienze si tramutano in importanti occasioni di crescita che verranno ricordate negli anni, altre si risolveranno con il ciclo di studi, altre, infine, potrebbero produrre contrasti, disagi, sofferenza.
Nel corso dell’ultimo decennio è cresciuta, nella società, la consapevolezza verso il ruolo multifunzionale dell’agricoltura. Le proprietà benefiche per la salute umana derivanti dalla cura e dalla crescita di piante sono note da tempo. Gli orti quindi non rappresentano solo una risorsa concreta per le singole persone e per le famiglie, ma anche un concetto organizzatore per nuove idee e pratiche sulla qualità̀ della vita. Essi rappresentano un modo per costruire risultati che hanno a che fare con il rapporto con la natura, l’esercizio fisico e psichico, la salute e la nutrizione, l’educazione ambientale, la crescita personale, l’inclusione e la coesione sociale, l’economia locale e molto altro.
Il secondo anno del Progetto “Orti e Rapporti” può, con queste premesse, da una parte essere messo a servizio dei ragazzi, dei loro problemi, delle loro difficoltà con il mondo della scuola, della famiglia, dei pari, ecc.; dall’altra esso può rappresentare uno spazio di incontro per le famiglie che desiderino un confronto con un esperto psicologo.
La sinergia fra il fare – con l’orto – e il pensare – con i facilitatori psicologi intende contribuire ad accrescere, nei ragazzi, quelle competenze riflessive necessarie a comprendere e gestire la propria vita affettiva ed emotiva con un senso di maggiore efficacia e padronanza. Tutto ciò potenziato grazie a uno sportello d’ascolto.
Il progetto si articola nelle seguenti due principali attività:
Per tutto il periodo si cercherà di coinvolgere il più possibile gli insegnanti e i genitori, in modo che in estate, durante la pausa scolastica, il posto e il lavoro continuino ad essere presidiati, al fine di permettere la ripresa delle attività nei mesi di settembre/ottobre, al ritorno dalle vacanze estive.
Previo accordo con la scuola e con attenzione agli aspetti legali (liberatorie all’uso delle immagini dei bambini), durante tutte le fasi del progetto si potrebbe produrre materiale documentativo a memoria dell’esperienza vissuta e realizzata. La produzione del materiale avrà come finalità quella di realizzare, a conclusione dell’anno scolastico, una mostra fotografica e un documentario anche grazie al diario che ciascun gruppo avrà a disposizione.
In itinere inoltre saranno realizzate giornate che vedranno la partecipazione collettiva di alunni, genitori, insegnanti, autorità locali, Associazione “Il Tulipano Bianco”, per monitorare e mostrare lo stato di avanzamento del progetto. In queste giornate si cercherà di richiamare l’attenzione di figure esterne al fine di sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone nei confronti dei temi trattati e degli obiettivi che con questo lavoro ci proponiamo di raggiungere.
PROGETTO DI INSERIMENTO LAVORATIVO DI SOGGETTI AUTISTICI “Work Based Learning”
Il Progetto è nato dalla collaborazione di ANGSA Campania con l’Associazione “Il Tulipano Bianco” ed ha come obiettivo il superamento degli ostacoli che impediscono l’inserimento dei soggetti autistici, o affetti da altre disabilità intellettive, nella vita lavorativa e nei contesti sociali.
Un intervento che mira all’inclusione di soggetti con autismo o con altre disabilità intellettive o cognitive, non può prescindere da un percorso di formazione e informazione della collettività e degli operatori coinvolti nel loro percorso di inserimento. Attualmente, la mancanza di formazione specifica di operatori e job tutor, insieme con la mancata compliance del mondo imprenditoriale ad accogliere i disabili all’interno delle loro aziende, rappresenta il maggiore ostacolo alla realizzazione di percorsi di vita indipendenti.
Si rende necessario promuovere e sostenere l’inserimento lavorativo di disabili adulti attraverso la sensibilizzazione presso le aziende e la messa in rete con le istituzioni, nell’intento di riconoscere, affrontare e abbattere gli ostacoli che condannano, il più delle volte, i ragazzi disabili ad una vita poco dignitosa, priva di alcun contatto con la società.
Le attività del presente Progetto, hanno ampliato le azioni per la promozione dell’accoglienza dei disabili nel mondo del lavoro, attraverso:
1. l’identificazione delle imprese “Disability friendly”
2. la realizzazione di focus group tra imprese per la definizione della normativa in materia di percorsi di inserimento protetto in azienda e l’individuazione dei relativi compiti e responsabilità
3. la formazione degli operatori e dei job tutor
4. la realizzazione di laboratori “work based learning” per disabili adulti
5. promozione dell’imprenditoria sociale anche attraverso la ricerca di fonti di finanziamento a livello regionale, nazionale ed europeo.
Progetto “RealizzArti ed Il teatro che include”
Il teatro nella sua storia ha sempre avuto una dimensione catartica, svelando le peculiarità di ognuno dei partecipanti, perché l’immenso potenziale di ciascuno non aspetta altro che essere scoperto e portato alla luce, valorizzato e donato. La “disabilità” viene compresa e valorizzata attraverso il gioco teatrale. Anche la persona con maggior difficoltà comunicativa, nel momento in cui intraprende un percorso teatrale, assimila strumenti che lo aiutano nella comunicazione con l’ambiente che incontra. Uno dei grandi privilegi dell’essere umano è la capacità di essere creativo, che emerge nella prima infanzia e si mantiene poi in un modo o nell’altro per tutta la vita. Le persone con disabilità non fanno eccezione. La nostra capacità creativa può essere molto sviluppata, può essere stimolata, o, al contrario può rimanere un potenziale ancora inesplorato. Un laboratorio multi–espressivo può farci scoprire (o aiutarci a) e gustare la forza della nostra creatività e della nostra giocosità nel contesto di un gruppo. Tale concetto si è dimostrato confermato dall’esperienza appena trascorsa che ha visto la messa in scena di “Lo Spettacolo a colori” L’attività teatrale, intesa quindi come attività laboratoriale finalizzata alla interrelazione personale all’interno di un gruppo, costituisce un prezioso spazio di lavoro, di conoscenza reciproca, di riflessione e di confronto, riesce ad ottenere risultati positivi che in altri percorsi sono difficilmente raggiungibili. La scelta del laboratorio teatrale, ed in questo caso di un laboratorio integrato, è quella di focalizzarsi sull’attore–persona, sulla sua dimensione personale, nonché sui cambiamenti compiuti dal singolo e dal gruppo nel percorso. Questo non significa che il teatro perde tutto il suo valore estetico o artistico. Lo spettacolo finale previsto a conclusione del progetto dovrà seguire comunque dei canoni artistici ma sarà frutto della sperimentazione ed interiorizzazione di un percorso articolato e non mera riproduzione di qualcosa. Paradossalmente la riuscita di questo tipo di spettacolo è molto più complessa poiché non dipende dalla precisa rappresentazione di battute o movimenti del personaggio ma è principalmente determinata dal cammino di crescita che dovrebbe avvenire nel processo laboratoriale, dal basso, a partire dai protagonisti stessi. L’obiettivo del progetto è quello di allontanarci da un tipo di copione preconfezionato e riuscire a valorizzare invece gli spunti che provengono dall’eterogeneità del gruppo, dall’interazione cooperativa con gli altri, dall’espressione della creatività personale. Tutti i partecipanti vengono guidati non ad un integrazione passiva, ma attraverso un’azione stimolante di scoperta e di crescita personale, ad attivare relazioni alla pari e al confronto–scambio tra gli appartenenti al gruppo. Il laboratorio integrato mette tutti sullo stesso livello, ed il percorso è uguale per tutti perché dà a tutti la possibilità ed opportunità di portare le proprie emozioni, i propri vissuti, le proprie esperienze. Ci si trova così a condividere all’interno del gruppo un “fare” insieme nel medesimo spazio, nel medesimo tempo, nel medesimo gioco, quali protagonisti e allo stesso tempo fruitori di un clima di fiducia, di ascolto e di attenzione.
Target soggetti e risorse umane
La premessa è che uno dei grandi privilegi dell’essere umano è la capacità di essere creativo, che emerge nella prima infanzia e si mantiene poi in un modo o nell’altro per tutta la vita. Le persone con disabilità non fanno eccezione. La nostra capacità creativa può essere molto sviluppata, può essere stimolata, o, al contrario può rimanere un potenziale ancora inesplorato. Un laboratorio multi–espressivo può farci scoprire (o aiutarci a) a gustare la forza della nostra creatività e della nostra giocosità nel contesto di un gruppo.
Il Progetto vedrà il coinvolgimento di artisti di vario genere, nonché educatori e psicologi. Si ipotizza anche l’ inclusione di artisti volontari. L’idea è di realizzare un percorso artistico in cui si integrino soggetti con esperienze e abilità variegate. L’obiettivo è quello dell’ inclusione sociale di persone diversamente abili. Ma l’obiettivo più sottile, diciamo in termini più assoluti e umanistici, è quello di creare relazioni. Utilizzare il processo creativo di gruppo per far entrare in relazione le persone. Dalla relazione creativa, dallo scambio , dalla condivisione di esperienze, nasce la possibilità di una società inclusiva, tollerante e sfaccettata. In cui ogni diversità diventi un’opportunità e una ricchezza.In cui “Armonia di differenza e uguaglianza” sia lo slogan dominante.
Obiettivi specifici
Ci sono obiettivi più specifici che variano a seconda dei partecipanti, del contesto e di come è composto il gruppo. Essi riguardano sia la persona che il gruppo nella sua totalità.
- Creare uno spazio di inclusione che attivi la coesione nei gruppi esperenziali
- Far esperire a studenti diversamente abili la possibilità dell’alternanza scuola lavoro direttamente nell’istituto scolastico di appartenenza, quale contesto a loro sicuramente più familiare, ma nel contempo portatore di un modello di mobilità della diversa abilità
- Creare un gruppo coeso
- Aumentare la tolleranza, il rispetto e la comprensione tra i componenti del gruppo
- Incrementare l’autostima individuale
- Attivare Stimolare la capacità di comunicare
- Attivare e/o aumentare la consapevolezza di valutare i limiti fisici, sociali ed emozionali
- Attivare le abilità sociali
- Attivare e /o mantenere abilità e competenze fisiche
- Attivare e /o mantenere abilità e competenze verbali
- Attivare la spontaneità
- Incrementare e /o stimolare la capacità di compiere scelte
- Stimolare l’immaginazione e la capacità di giocare
- Sollecitare e incoraggiare la conoscenza di persone e luoghi diversi da quelli abituali e stimolare l’esplorazione di tempi
Ogni persona possiede una combinazione unica di abilità e disabilità e un “gruppo artistico” può rappresentare un contesto in cui i partecipanti possono sperimentare le cose in una situazione protetta e scoprire le proprie capacità, i propri limiti e le proprie preferenze. La maggior parte delle attività che vengono proposte sono modulate e rimodellate nel rispetto dei bisogni individuali. I componenti del gruppo parteciperanno alle attività in modo assolutamente personale e secondo le personali capacità. Un‘attività interessante può dare un forte incentivo alle persone e al gruppo per scoprire modi creativi che garantiscano a tutti l’opportunità di partecipare secondo le proprie possibilità.
PROGETTO “UGO”
Il progetto nasce dall’incontro con Marco Sangiorgio. Marco ci ha presentato Ugo, il sistema domotico a riconoscimento vocale sviluppato per la moglie Ada.
Ugo è un telecomando domotico a riconoscimento vocale la cui caratteristica principale è di essere “sempre in ascolto”, quindi non necessita di azionamento manuale, caratteristica fondamentale per alcune persone con difficoltà motorie per le quali dover premere anche un semplice tasto può diventare una barriera architettonica “digitale”.
Ugo è concepito con l’obiettivo di essere un ausilio semplice e funzionale ad un costo accessibile, per questo utilizza tecnologia hardware e software“open” come Arduino e altri componenti facilmente reperibili e a basso costo. Esistono apparati simili ma hanno un costo proibitivo, anche qualche migliaia di euro, impossibile per molte persone con difficoltà economiche.
Ugo si presenta come una piccola lampada da tavolo, è dotato di un microfono che viene posizionato in prossimità della persona utilizzatrice. Ugo è sempre in ascolto di opportune parole–chiave, preimpostate e addestrate con la voce dell’utilizzatore ed associate a delle azioni domotiche. In pratica ogni comando vocale viene convertito in un comando elettronico emulando il funzionamento dei tradizionali telecomandi ad infrarossi e radiofrequenza. In questo modo è possibile controllare comuni apparati “telecomandabili” o “radiocomandabili” presenti in un ambiente domestico, come la TV, illuminazione, avvisatori, climatizzatori, Hi–Fi, avvolgibili, elettroserrature, prese elettriche, ecc.
Alcuni apparati, per essere controllati, devono essere opportunamente predisposti. Ad esempio se si vuole controllare l’apertura di una porta è necessario che sia dotata di elettroserratura e di ricevitore telecomandabile. Altri apparati, come la TV, possono essere controllati direttamente.
ATTIVITA’ NAZIONALI BANDO NAZIONALE E MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Sportello Anziani Taranto
Il progetto si propone di migliorare la qualità della vita degli anziani e dei disabili di Taranto: a) Effettuando un sostegno psico–sociale, creando un rapporto di fiducia con l’assistito, sostenendolo nelle sue difficoltà di ordine psicologico e sociale, migliorando i rapporti familiari, specie quelli parentali e dei vicini. L’accelerata vita moderna porta tutti a involute distrazioni specie tra familiari perché si è certi di una naturale comprensione: l’anziano richiede silenziosamente le attenzioni di un bambino, il disabile vive in una rassegnata solitudine la sua quotidianità. b) Attivando iniziative di disbrigo di pratiche burocratiche, amministrative o semplicemente di gestione quotidiana della spesa e della cura della persona, etc I risultati:
- Una razionalizzazione della domanda e dell’accesso ai servizi da parte della popolazione anziana e disabile attraverso la creazione di uno sportello informativo. Riguarda innanzi tutto la fruibilità ottimale dei servizi verificando anche l’effettiva necessità di assistenza domiciliare, che assai spesso viene richiesta per semplici impedimenti alla mobilità, piuttosto che per la non autosufficienza psicofisica dell’utente.
- Riduzione dell’emarginazione sociale e della solitudine attraverso l’arricchimento della vita socio relazionale finalizzata a promuovere la partecipazione degli utenti in attività di socializzazione e ricreazione
- Recupero e supporto all’autonomia rispetto allo svolgimento delle attività quotidiane Attraverso lo “SPORTELLO” che sarà un punto di riferimento informativo per fornire informazioni e orientare gli anziani e i disabili sui servizi socio–sanitari alla persona: in sostanza questi gli obiettivi principali, tra loro strettamente collegati: a) riconoscere i bisogni e le necessità manifestate dall’utente in tema di orientamento e informazione; b) fornire le risposte più adeguate. c) verificare l’effettivo bisogno dell’anziano/disabile di fruire di servizi di assistenza sanitaria e sociosanitaria domiciliare; d) fornire ausilio e consulenza all’anziano/disabile che non sappia come procedere per ottenere l’accesso a questi servizi; e) favorire la mobilità per raggiungere i servizi organizzandone lo spostamento; f) attivare un servizio domiciliare che consenta all’anziano/disabile solo, non autosufficiente e privo di canali verso l’esterno di fruire di supporto e assistenza; g) in caso di indisponibilità del servizio pubblico, aiutare l’utente a individuare gli operatori privati che meglio e più economicamente possano soddisfare i suoi bisogni di assistenza.
Progetto San Giovanni in Fiore — Tuligiochiamo “Parco Viola”
E’ un progetto che nasce dalla collaborazione tra il Comune di San Giovanni in Fiore (CS) e l’Associazione Il Tulipano Bianco, con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di un’ area gioco inclusive, accessibili e fruibili da tutti i bambini, senza alcuna distinzione.
Abbiamo cercato di pensare ed agire tenendo in considerazioni il fondamentale concetto di uguaglianza, presente anche nella Costituzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza art.2 comma 2. Tutti i bambini sono uguali e devono potersi divertirsi e crescere insieme. Con questo disegno è nato il progetto.
I giardinetti pubblici rappresentano un’ulteriore occasione di sperimentazione, comunicazione e socializzazione per i bambini; e poter avere l’opportunità di vivere il parco giochi attivamente aumenta l’accettazione di se stessi e l’integrazione con gli altri.
Il gioco è la base su cui ciascuno di noi ha iniziato a costruire rapporti spontanei col mondo circostante, a conoscere gli altri ed il proprio ruolo all’interno di un gruppo. Favorire il gioco significa promuovere la coesione fra i bambini e la costruzione dell’inclusione in un contesto spensierato e ludico.
Il gioco veniva fino a poco tempo fa associato solo al divertimento: era tempo riservato allo svago prima di dedicarsi a cose più serie: il suo aspetto educativo veniva spesso trascurato. Il gioco invece ha un ruolo essenziale nel processo di crescita e maturazione: le prime conquiste culturali e psicologiche infantili avvengono durante questo momento.
Il gioco è il linguaggio con cui il bambino esprime se stesso ed è un mezzo che permette di creare rapporti affettivi con altre persone. E’ attraverso di esso che il bambino conosce il mondo, impara a stare con gli altri e a gestire le proprie emozioni: l’attività ludica aiuta a superare ed ignorare differenze sociali, fisiche o di razza.
Progetto Tulitombola
Si è rivelata un grande successo di partecipazione e solidarietà la “tulitombola solidale” de Il Tulipano Bianco aps, organizzata ieri sulla piattaforma Facebook e che ha registrato la presenza di decine e decine di cittadini. La diretta è stata condotta egregiamente dal cantante dei Nuar in Jazz e volontario della associazione, Dario Casani, che – insieme al presidente Francesco Giordani e alla responsabile territoriale, Barbara Galanti – dopo aver pescato i numeri, ha decretato i vincitori dell’ambo, del terno, della quaterna, della cinquina e della tombola. La tombola gratuita per i cittadini, ha avuto un montepremi, pari a tremila euro complessivi ed è stato messo in palio da Il Tulipano Bianco aps grazie ai fondi del 5×1000 dei cittadini.
La cifra sarà interamente devoluta ad alcune strutture pubbliche ed enti nazionali in prima linea nel contrasto al contagio Coronavirus Covid 19: dall’Inmi Spallanzani di Roma al Sacco di Milano e all’ospedale di Bergamo, dall’Umberto Primo alla Protezione civile. “Parallelamente – annuncia Giordani – abbiamo aperto una raccolta fondi per tutti coloro che vorranno dare il proprio piccolo contributo in questo momento di grande emergenza sanitaria e sociale”. È proprio su questo ultimo punto, il presidente de Il Tulipano Bianco aps ha voluto aggiungere: “Sono molto contento della riuscita della tombola solidale. Oltre all’aspetto economico, ci tengo a sottolineare l’elemento sociale: grazie a questo gioco, abbiamo passato tutti insieme due ore di sorrisi e tranquillità. Credo una bella cosa in questi giorni in cui si è costretti a rimanere in casa”. Francesco Giordani, infine, ha sottolineato: “Voglio poi ringraziare tutti coloro che hanno gratuitamente partecipato a questa iniziativa benefica. Nel nostro piccolo, abbiamo aiutato e stiamo aiutando chi ogni giorno si batte contro questo pericoloso virus”.
https://www.facebook.com/100000818782263/posts/3405869999450259/?sfnsn=scwspwa&d=w&vh=i&extid=PfTlhe3QpLsOk4Oi
Progetto TelaRacconto
Il progetto in collaborazione con il comune di Lanuvio ha affrontato il tema della violenza di genere, affrontando un tema spesso tralasciato e poco considerato sull’importanza della lettura delle Favole , abitudine ormai persa, in quanto nascondono e che racchiudono insegnamenti di saggezza pratica, verità morali, ed evidenziano una sono equilibrio tra il bene e il male, tra il giusto e lo sbagliato, ma soprattutto danno un insegnamento sul l’amore sano.
Progetto Comunque vicini !
Il progetto nasce in collaborazione con l’ Istituto Comprensivo Salvo.D’Acquisto, Via Pellicelli 6, Parma,a favore della didattica a distanza nella scuola dell’infanzia e dotazione di dispositivi tecnologici ad essa finalizzati. Di fronte all’emergenza nazionale legata alla diffusione del Covid-19, le tecnologie si sono rivelate improvvisamente un’ancora di salvezza, permettendo per esempio di portare avanti in modalità da remoto , molte attività che altrimenti si sarebbero fermate, ma hanno anche messo in evidenza contraddizioni e carenze ( tecnologiche e di competenze), rischiando di accentuare distanze sociali già esistenti, se non addirittura generarne di nuove.
I destinatari del progetto sono sia i docenti che alunni dell’Istituto. Quando il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato il decreto di sospensione delle attività didattiche, il 4 marzo 2020, l’Istituto ci ha contattato perché erano disorientati, non avevano avuto neanche il tempo di dire qualcosa agli alunni, di dare loro qualche raccomandazione o qualche semplice indicazione su come avrebbero potuto raggiungerci. Perché, anche se allora si parlava di un rientro in classe nel giro di qualche settimana, in realtà era apparso subito chiaro che la situazione era assai incerta e bisognava aspettare la sua evoluzione che purtroppo ora ben conosciamo.
Progetti
- Orti e Rapporti € 8.540,66
- Progetto “Il San Camillo Risponde” € 45.249,20
- Progetto “SmartDoc” € 16.383,00
- Progetto “Work Based Learning” € 19.320,08
- L’Orto in Comune € 7.816,28
- RealizzArti € 4.609,76
- Progetto “UGO” € 16.415,20
- Sportello Anziani € 20.000,00
- Progetto “Tuligiochiamo Parco Viola” € 4.720,80
- Progetto “Tulitombola” € 5.568,00
- Progetto “TelaRacconto” € 5.400,00
- Progetto “Comunque Vicini!” € 7.254,40
- Progetto “Famiglia” € 3.729,60
Totale Progetti € 165.006,98
Spese attività Associazione € 19.374,93