Il progetto “L’Orto in Comune” nasce dalla necessità di vivere situazioni concrete di quotidianità.

E cosa c’è di meglio di realizzare semplici attività di giardinaggio e di avere un contatto diretto con la natura? 

Curare le piante, ammirarne la crescita e sentirne gli odori rendono la giornata più piacevole, soprattutto quando il richiamo emozionale deriva dal proprio vissuto passato in cui molti coltivavano la terra.

L’ortoterapia infatti non ci viene in aiuto solo per contrastare lo stress, ma anche per disturbi più gravi come la depressione. Inoltre è un’attività che può essere svolta davvero da tutti, giovani e anziani, disabili e normodotati. Tutti possono trarre benefici e vantaggi dal prendersi cura di piante e dallo stare a contatto con la natura. Svolgere lavoretti come questi aiuta l’inclusione sociale e la relazione tra le persone.

In questo progetto, gli Ospiti della Casa di Riposo Santa Maddalena di Esanatoglia, svolgeranno mansioni come la semina, la raccolta dei frutti e dei fiori, vale a dire tutte quelle attività che stimolano l’ olfatto, la vista, il tatto o l’’udito e incrementano capacità e competenze.

Coltivare un orto, un giardino o delle piante dona grandi soddisfazioni. Serve amore, cura e dedizione per far crescere le piante e i fiori sani e vederli in salute dona grande soddisfazione.

Il nostro obiettivo è e sarà quello di:

stimolare la motricità: gli Ospiti, essendo impegnati nella cura delle piante e nel loro mantenimento, sollecitano il movimento e il coordinamento;

migliorare la capacità di apprendimento in quanto, ricordare i nomi delle piante, imparare delle nozioni ad esempio, sulla semina o sulla cura di una specifica pianta, incrementano l’apprendimento e la memoria;

viene rafforzata l’autostima. L’Ospite, grazie al suo ruolo attivo sulla pianta, ne vede l’andamento e i frutti che il suo lavoro porta;

aiutare la socializzazione. Le persone sono inserite in un contesto dove viene perseguito un intento comune e svolgono attività condividendo spazi, strumenti e obiettivi.

Avere le mani occupate nella terra, nella pratica di accudire fiori e piante porta ad allontanare i pensieri negativi, a rilassare la mente e il corpo e a prendere responsabilità verso gli esseri viventi che si coltivano. L’ortoterapia, inoltre, sviluppa la pazienza nell’aspettare i momenti giusti e consoni alle varie fasi di crescita per avere la raccolta del prodotto o semplicemente per godere della bellezza di un fiore o di una pianta. I benefici, come l’autostima e la fiducia in se stessi per le capacità acquisite e le scelte fatte, vengono ripagati dalla pianta stessa che crescerà sana e forte.

Il progetto prevede anche una fase di scoperta dei saperi attraverso la narrazione degli anziani riguardo alla coltivazione e alla trasformazione dei prodotti, agli alunni delle scuole presenti sul territorio che potranno seguire le varie fasi del lavoro dalla coltivazione dell’orto/giardino, alla preparazione del terreno, alla semina fino alla raccolta, questo servirà a rinforzare i legami intergenerazionali , i valori di inclusione sociale e di solidarietà, favorendo un invecchiamento attivo e rendendo gli anziani consapevoli del proprio essere risorsa per la comunità.

Il Progetto oltre a creare spazi di relazione tra diverse parti della comunità, si propone anche di realizzare percorsi di reinserimento lavorativo per soggetti in difficoltà ed inoccupati, questo perché secondo noi la valorizzazione del capitale umano è un  fattore strategico per avviare percorsi virtuosi di sviluppo locale.